martedì 22 agosto 2017

... e se ti dicono




Al bar si raggiungono vette di approfondimento che Alberoni e Baricco se le sognano, riflessioni spiazzanti e innovative, e la cosa che stupisce sempre è quanto siano ignorate dalla cultura dominante, serva ed ottusa. A partire dalle considerazioni sul sesso, tema sempre di punta e trattato nella giusta ottica, obiettiva e pragmatica, cioè del maschio. Il buonismo ed il politicamente corretto sono gabbie che al bar, per fortuna, si sa bene come scardinare. Donne e sport, what else?

Cos’altro, cos’altro dici? Non ti basta la cronaca quotidiana piena di tragedie umane?

E se ti dicono come pensare, cosa dire, che contegno tenere, tu che puoi rispondere? Nulla. Meglio non replicare ma fermarsi ogni tanto a riflettere, quello sì. E per farlo serve silenzio, occorre ripensare a ciò che si credeva vero ed è svanito, oppure si è mantenuto malgrado gli anni e le persone.
Io mi rivedo, a volte, nei miei errori, ma mi piace di più ricordarmi nei successi, nelle scelte felici, nei colpi di fortuna (non so se casuali o costruiti con lungimiranza e buon senso).
E poi ti suggerisco una regola aurea, questa ricordala, è importante. Non è per nulla facile da rispettare, ma tu almeno provaci. Eccola: considera in modo diverso il tuo dolore rispetto a quello degli altri.
Non ingigantire né far pesare mai il tuo, non ti può procurare che commiserazione. Rispetta sempre invece il dolore altrui, non dubitarne, non deriderlo, e, almeno nei pensieri, cerca di stare accanto a chi vive tragedie personali. Sposta la tua attenzione sulle sofferenze degli altri, e anche tu ne trarrai vantaggio.

Bene, hai altri consigli edificanti?

Rispetta chi lotta per i propri diritti, ed ovviamente aiuta se puoi, ma rispetta molto di più chi si impegna per i diritti degli altri, e unisciti a questi ultimi.
Dimentica quello che alcuni ti dicono, impara a discernere le parole distinguendole sulla base di chi le pronuncia. Usa filtri, preparali se non li possiedi, compra lenti se non vedi, armati per ogni evenienza, proteggiti senza nasconderti nelle tue debolezze. Fingere sicurezza è stupido.

Grazie, non speravo in tanto. Credo che possa bastare.

A volte combatto tra le mie identità, o meglio, loro si combattono ed io non so quale seguire. Stamattina parlavo del dolore che da acuto può diventare cronico, e poi, probabilmente, evolversi ancora. Spero sino a ridursi al minimo sufficiente. Minimo perché non amo soffrire. Sufficiente perché voglio soffrire. Difficile spiegare meglio, cioè dire come mai io ritenga necessaria questa situazione contraddittoria. Col tempo forse pure io la capirò.
Intanto, Viz, cerco di mettermi nei tuoi panni, letteralmente.


                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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