Al bar si raggiungono
vette di approfondimento che Alberoni e Baricco se le sognano, riflessioni
spiazzanti e innovative, e la cosa che stupisce sempre è quanto siano ignorate
dalla cultura dominante, serva ed ottusa. A partire dalle considerazioni sul
sesso, tema sempre di punta e trattato nella giusta ottica, obiettiva e
pragmatica, cioè del maschio. Il buonismo ed il politicamente corretto sono
gabbie che al bar, per fortuna, si sa bene come scardinare. Donne e sport, what else?
Cos’altro, cos’altro
dici? Non ti basta la cronaca quotidiana piena di tragedie umane?
E
se ti dicono come pensare, cosa dire, che contegno tenere, tu che puoi
rispondere? Nulla. Meglio non replicare ma fermarsi ogni tanto a riflettere,
quello sì. E per farlo serve silenzio, occorre ripensare a ciò che si credeva
vero ed è svanito, oppure si è mantenuto malgrado gli anni e le persone.
Io
mi rivedo, a volte, nei miei errori, ma mi piace di più ricordarmi nei
successi, nelle scelte felici, nei colpi di fortuna (non so se casuali o
costruiti con lungimiranza e buon senso).
E
poi ti suggerisco una regola aurea, questa ricordala, è importante. Non è per
nulla facile da rispettare, ma tu almeno provaci. Eccola: considera in modo
diverso il tuo dolore rispetto a quello degli altri.
Non
ingigantire né far pesare mai il tuo, non ti può procurare che commiserazione.
Rispetta sempre invece il dolore altrui, non dubitarne, non deriderlo, e,
almeno nei pensieri, cerca di stare accanto a chi vive tragedie personali. Sposta
la tua attenzione sulle sofferenze degli altri, e anche tu ne trarrai
vantaggio.
Bene, hai altri
consigli edificanti?
Rispetta
chi lotta per i propri diritti, ed ovviamente aiuta se puoi, ma rispetta molto
di più chi si impegna per i diritti degli altri, e unisciti a questi ultimi.
Dimentica
quello che alcuni ti dicono, impara a discernere le parole distinguendole sulla
base di chi le pronuncia. Usa filtri, preparali se non li possiedi, compra
lenti se non vedi, armati per ogni evenienza, proteggiti senza nasconderti
nelle tue debolezze. Fingere sicurezza è stupido.
Grazie, non speravo in
tanto. Credo che possa bastare.
A
volte combatto tra le mie identità, o meglio, loro si combattono ed io non so
quale seguire. Stamattina parlavo del dolore che da acuto può diventare
cronico, e poi, probabilmente, evolversi ancora. Spero sino a ridursi al minimo
sufficiente. Minimo perché non amo soffrire. Sufficiente perché voglio
soffrire. Difficile spiegare meglio, cioè dire come mai io ritenga necessaria
questa situazione contraddittoria. Col tempo forse pure io la capirò.
Intanto, Viz, cerco di mettermi nei tuoi panni, letteralmente.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.