Dammi
sentieri per camminare, camminare molto, sul piano ed in salita, o in
discesa. Sentieri lunghi, che mi facciano stancare fisicamente ma che mi
riposino la mente.
Sentieri
che mi portino a te, o sui quali io possa muovermi precedendoti di poco, o
seguendoti, o stare al tuo fianco scambiando qualche parola. Come se tu fossi
ancora qui.
Fammi
conoscere nuovi compagni di viaggio, ma senza fretta, che io non ne ho. Col tempo
sono diventato più difficile e selettivo. Non mi sento solo, anche se per
alcuni posso sembrarlo, e preferisco comunque evitare alcune situazioni piuttosto
che subirle.
Voglio
la pace e la calma dei pensieri, cerco l’ombra di alberi orgogliosi, e frutti
di bosco.
Non
rifiuto la pazzia umana, ci vivo. È dentro e fuori da me ma sento il bisogno di
staccarmene sempre più spesso. Vorrei una nuova ricchezza, costruita su sogni
che condividemmo, e che restano come meta.
Dammi
sentieri dove perdermi e ritrovarmi, identico e diverso.
Aiutami
a riconoscere le persone, fammi capire cosa pensano, metti un freno alle mie
parole quando sono troppe ma falle uscire quando servono, senza mai esagerare. Tu
le accetti, ma io non posso imporle a nessuno.
Fai
in modo che capisca quando sbaglio. Non ti chiedo di fermarmi prima, impresa
impossibile anche per te, ma dammi il coraggio, sempre, di ammettere gli
errori, e di saper chiedere scusa. Questo già non mi costa molto, ma devo
capire prima e meglio.
Fammi
camminare e riflettere, lontano dai rumori e dalle frasi inutili, dalla
stupidaggine e dai luoghi comuni.
E
permettimi (aiutami in questo) di scoprire nuovi luoghi, nuove città, nuove spiagge.
E fammi abbattere barriere che ho innalzato inutilmente, erette dalla mia paura
e dal mio orgoglio. Paura non ammessa dall’orgoglio.
Dammi
modo di poterti ringraziare, trovalo, permettimi di farlo, che le parole non
dicono nulla e servono a meno. L’intenzione non basta. Non ha prove.
Voglio
ritrovarti vicino ai ciclamini ed ai lamponi, guardando la valle che si
estende, in basso, e rivedere quei ruderi, o andare da quegli amici che ti
hanno cercata.
Voglio
camminare, con le scarpe giuste, attento a non cadere e portando con me solo
quello che serve. E ricominciare a scattare foto, anche se tu ora ti nascondi e
non posso più riprenderti.
Tu
sei partita dopo di me, mi hai raggiunto ed abbiamo camminato assieme, poi mi
hai superato. Ora devi solo aspettarmi, ma so che per te il tempo non conta. Neppure
per me. Mi fa sorridere amaro pensare che mi prendevi in giro, un po’ sgridandomi,
quando ti stavo sempre davanti. Ora ti posso solo seguire, alla fine hai vinto
tu.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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