Cominciò a scavare quasi per gioco,
un pomeriggio d’estate. Perché questo non sia avvenuto in inverno non ti è dato
sapere (non te lo dico). Cominciò a scavare e non smise più, sino alla fine del
tempo e del temo. Usando un piccolo escavatore di plastica, rosso con le ruote
nere, ritornò bambino all’età nel quale suo figlio usava quel gioco; divenne
suo figlio. Scavando trovò lei che gli sorrideva, e le sorrise, un po’ piangendo.
Rivide campi senza fine di lavanda al sole del sud della Francia. Visse ore ed
ore all’ombra della buca, a spiare il mondo che mutava in modo inaspettato. E trovò
tante altre cose che hai libertà di immaginare ma non di sapere con certezza. Questo,
e non solo, iniziò un pomeriggio d’estate; ma tutto era iniziato anni prima, e
non sarebbe finito tanto presto.
(Da un sogno ad occhi aperti d’estate)
Non
aver paura dell’impossibile, potrebbe succedere. Ad esempio quello che mi è capitato,
prima che avvenisse, in alcuni casi lo avevo giudicato impossibile. La realtà
mi ha smentito.
Ho
tentato di predispormi all’incertezza prevenendo e organizzandomi, ma è stato
esattamente come stipulare una polizza assicurativa non obbligatoria. Col tempo
ho capito che non posso assicurarmi contro ogni possibilità di eventi negativi
che potrebbero capitarmi. Non dispongo di risorse sufficienti, e nessuno al
mondo ha questa possibilità.
Allo
stesso modo non ha senso immaginare che nulla di quello che spero, e magari
neppure ne sono consapevole, sia destinato a non realizzarsi mai, o mai più.
Non
credo in strane relazioni tra corpi celesti e vicende umane, ma non ho prove in
tal senso. Non credo in una vita oltre la morte, ed ancora non ho prove in tal
senso. Non credo in tante altre cose, e sono veramente tante, ma tendo ad
essere indulgente con me stesso quando mi capita di smentirmi e di consolarmi,
oggi più di ieri.
L’improbabile
non è impossibile, questo ho capito. Ed ho anche capito che la matematica forse è una scienza esatta, ma che noi
possiamo riuscire, ogni volta, a sbagliare nelle previsioni a causa di un
errato valore attribuito alle variabili, o a qualche considerazione data per
scontata ma molto lontana dall’essere provata. Del resto ogni assioma non è dimostrabile,
figurarsi una semplice previsione del futuro.
Io
quindi attendo l’improbabile, nessuno me lo vieta, e nel frattempo vivo la vita
senza escluderti perché tu ne fai parte, oggi forse più di ieri. Ciao, Viz
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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