Tornavo
in auto dalla pianura infuocata e iniziavo ad avvertire i primi segnali del
fresco, diretto a nord. In lontananza le Prealpi. Ho avvertito chiarissima la
tua assenza, l’impossibilità inaccettabile di scambiare un commento, poche
parole con te.
Mi
sono fermato alcuni minuti in un’area di sosta piena di rifiuti, segni del
tempo attuale, ed ho ripensato alle migliaia di volte che quella ed altre
strade le ho percorse con te, accanto.
Non
dormivi mai quando guidavo, volevi che non mi addormentassi a mia volta.
Ogni
tanto mi chiedono cosa farò in questo periodo di ferie. Come trascorrerò
agosto. Avrei anche impegni, e non pochi. Sicuramente vedrò qualcuno e qualche breve
giro farò. Già vedo persone o le vado a trovare, e seguo i consigli di tanti e
del buonsenso.
La
cosa che non mi torna, che stride, che non mi piace, è che sarà il mio primo
agosto senza di te, dopo tanti anni.
Vedere
poi, circa mezz’ora dopo, lo spettacolo delle montagne disposte come quinte
teatrali, con tonalità di colore sempre diverse e maggiormente tenui più la
loro distanza era maggiore mi ha trasmesso un po’ di pace e tanta nostalgia,
nostalgia di te. Mi stavo avvicinando.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.