sabato 10 settembre 2022

scivolando

L’ebrezza che si prova lanciandosi da uno scivolo è ben poca cosa se paragonata alle imprese sportive considerate ad alto rischio ma è un’esperienza facile. E se poi è legata ai primi ricordi dell’infanzia diventa maggiormente determinante.

Scivolare verso il basso attirato non solo dalla forza di gravità ma anche da altre forze ben più letali è del tutto incomparabile. La caduta non è sempre percepibile come tale ma questo non la rende diversa. Servono occhiali adatti per vederla. Io ne farei pure a meno di questi occhiali, vedrei meno polvere e la casa mi sembrerebbe più pulita. Avrei minori occasioni di capire da dove sono partito, cosa ho guadagnato e cosa ho perduto. Strana l’associazione tra occhiali e bilancio di una vita, lo ammetto, mentre lo scivolare verso il basso è un’immagine talmente ingenua da essere quasi scontata. Paura di cadere? Forse. Sicurezza che prima o poi cadrò? Anche. Poco più di una settimana fa scambiavo poche parole con una signora in una stanza d’ospedale, da ieri non c’è più. È scivolata sino alla fine. E quelle parole a cosa sono servite a lei e a me? La Signora aleggia, vola alta e arriva quando deve, una sola volta per ciascuno ma tante se si considerano le persone conosciute. E come sono finito da un gioco per bambini a ricordare la morte non lo so spiegare se non con la mia attenzione costante per il tema. Magari invece dello scivolo la prossima volta inizio dall’altalena. Si scende in basso e poi ci si lancia verso l’altro, e poi ancora, e poi ancora. Ciao, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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