giovedì 16 luglio 2020

startup



Senta, io le vorrei chiedere un consiglio. Forse sarò la sola, e non vorrei crearle fastidio, ma lei ha esperienze e forse è la persona giusta.

Certo, se posso volentieri, mi dica signora.

Avrei bisogno di un’idea, praticabile però, in modo da permettere a mio figlio di iniziare una sua attività e diventare indipendente. Ne ha bisogno, anche se io non avrei problemi per ora ad aiutarlo, e le confesso pure che l’idea che possa poi allontanarsi mi terrorizza, ma devo pensare a lui, prima che a me, in questo caso.

Ma scusi, signora, ha visto che mestiere faccio io? Ha letto l’insegna fuori, proprio sulla porta dell’ingresso?

Certo, BARBIERE, e non acconciatore o parrucchiere o stilista fashion, proprio BARBIERE. Lei è uno che non si presta alle mode, ha un’idea solida del lavoro, e la sua insegna la vedo da sempre, almeno da quando vivo in città.

L’insegna la mise mio nonno, signora, io sono alla terza generazione di barbieri, ad essere preciso…

È esattamente quello che immaginavo. Lei in tantissimi anni si è fatto un’esperienza invidiabile di quello che si dice in giro, sui problemi e sulle idee che a qualcuno vengono per risolvere le cose. Di questo sono sicura. Da lei qualcuno parla, e credo che gli stessi clienti discutano tra di loro del lavoro che non c’è e di tutto quello che ne consegue.

Ma signora, abbia pazienza, come le vengono certe idee?

So che lei non è un esperto, se mi vuol far notare questo, ma so anche che lei sente cose che mi potrebbero essere utili. È questo che mi ha spinto ad entrare qui. La vuol chiamare disperazione, modo non tradizionale per affrontare la questione, decida pure cosa preferisce. Può anche pensare che io non ci stia più con la testa, non mi interessa. Vorrei solo sapere se ha l’idea di un mestiere o di un’attività che non senta la crisi e possa dare sicurezza per il futuro…

Guardi, io non penso nulla di lei, mi stupisce solo la situazione. Prima volta in vita mia, le giuro.

Questo posso crederlo, ma nessuna idea?

Non la prenda come provocazione, ci sono solo pochi mestieri al mondo che non andranno mai in crisi. E se si tratta di un uomo quello che mi viene in mente è il becchino, o per dirla in modo più elegante l’impresario di pompe funebri. La gente che nasce, alla fine muore, tutti abbiamo questo destino.

Pompe funebri…

Esatto, pompe funebri.

Non avevo pensato alla cosa, ma l’agenzia di pompe funebri non mi piacerebbe per mio figlio, le confesso.

Senta signora, non posso aiutarla, mi creda.

Mi scusi, l’ho importunata inutilmente, mi perdoni.

Guardi, non mi ha importunato per nulla, solo mi spiace non poterla aiutare. Non ho nessuno in questo momento, come vede, e pure io ho avuto ed ho problemi in questi giorni, e non pochi, lo può immaginare.

Ha ragione, mi spiace, mi perdoni ancora…

Non si offende se mi permetto una battuta, una stupidaggine, un lavoro che nessuno fa e che potrebbe essere un’attività innovativa e forse con grandi prospettive di sviluppo se aiutata da una buona pubblicità?

Non mi offendo, e di stupidaggini ne ho dette e fatte tante pure io, l’ascolto.

Ha mai pensato alle ciambelle?

Le ciambelle?

Esatto, le ciambelle, quelle che non riescono sempre col buco, ma che solitamente sono famose appunto per il buco.

Sì, quelle…

Bene. Io non ho mai sentito di nessuno che, di mestiere, riempia il buco delle ciambelle. Ciambelle col buco ripieno di panna, di cioccolato, di crema al pistacchio, di graniglia di quello che si vuole, anche con un ripieno salato. Immagini ciambelle salate con un buco riempito di carne o pesce, oppure vegane…


Alla fine, ti confesso, ho smesso di ascoltare questo dialogo che, non volendo, ho perfettamente inteso seduto all’esterno, al tavolino di un bar. Non mi siedo quasi mai ai tavolini dei bar, e raramente ho potuto seguire dialoghi senza che gli interessati se ne accorgessero e senza essere disturbato dal rumore del traffico. Per uno strano gioco di posizione delle porte della bottega del barbiere e della sedia sulla quale stavo, o forse semplicemente per una mia fantasia creativa malata che mi ha fatto sognare la situazione, questo è quello che ti racconto oggi. A domani, Viz.

                                                                                               Silvano C.©   

        (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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