Senta, io le vorrei
chiedere un consiglio. Forse sarò la sola, e non vorrei crearle fastidio, ma
lei ha esperienze e forse è la persona giusta.
Certo, se posso
volentieri, mi dica signora.
Avrei bisogno di un’idea,
praticabile però, in modo da permettere a mio figlio di iniziare una sua
attività e diventare indipendente. Ne ha bisogno, anche se io non avrei
problemi per ora ad aiutarlo, e le confesso pure che l’idea che possa poi
allontanarsi mi terrorizza, ma devo pensare a lui, prima che a me, in questo
caso.
Ma scusi, signora, ha
visto che mestiere faccio io? Ha letto l’insegna fuori, proprio sulla porta dell’ingresso?
Certo, BARBIERE, e non
acconciatore o parrucchiere o stilista fashion, proprio BARBIERE. Lei è uno che
non si presta alle mode, ha un’idea solida del lavoro, e la sua insegna la vedo
da sempre, almeno da quando vivo in città.
L’insegna la mise mio
nonno, signora, io sono alla terza generazione di barbieri, ad essere preciso…
È esattamente quello
che immaginavo. Lei in tantissimi anni si è fatto un’esperienza invidiabile di
quello che si dice in giro, sui problemi e sulle idee che a qualcuno vengono
per risolvere le cose. Di questo sono sicura. Da lei qualcuno parla, e credo
che gli stessi clienti discutano tra di loro del lavoro che non c’è e di tutto
quello che ne consegue.
Ma signora, abbia
pazienza, come le vengono certe idee?
So che lei non è un
esperto, se mi vuol far notare questo, ma so anche che lei sente cose che mi
potrebbero essere utili. È questo che mi ha spinto ad entrare qui. La vuol
chiamare disperazione, modo non tradizionale per affrontare la questione, decida
pure cosa preferisce. Può anche pensare che io non ci stia più con la testa,
non mi interessa. Vorrei solo sapere se ha l’idea di un mestiere o di un’attività
che non senta la crisi e possa dare sicurezza per il futuro…
Guardi, io non penso
nulla di lei, mi stupisce solo la situazione. Prima volta in vita mia, le
giuro.
Questo posso crederlo,
ma nessuna idea?
Non la prenda come
provocazione, ci sono solo pochi mestieri al mondo che non andranno mai in
crisi. E se si tratta di un uomo quello che mi viene in mente è il becchino, o
per dirla in modo più elegante l’impresario di pompe funebri. La gente che
nasce, alla fine muore, tutti abbiamo questo destino.
Pompe funebri…
Esatto, pompe funebri.
Non avevo pensato alla
cosa, ma l’agenzia di pompe funebri non mi piacerebbe per mio figlio, le
confesso.
Senta signora, non
posso aiutarla, mi creda.
Mi scusi, l’ho
importunata inutilmente, mi perdoni.
Guardi, non mi ha
importunato per nulla, solo mi spiace non poterla aiutare. Non ho nessuno in
questo momento, come vede, e pure io ho avuto ed ho problemi in questi giorni,
e non pochi, lo può immaginare.
Ha ragione, mi spiace, mi
perdoni ancora…
Non si offende se mi
permetto una battuta, una stupidaggine, un lavoro che nessuno fa e che potrebbe
essere un’attività innovativa e forse con grandi prospettive di sviluppo se
aiutata da una buona pubblicità?
Non mi offendo, e di stupidaggini
ne ho dette e fatte tante pure io, l’ascolto.
Ha mai pensato alle ciambelle?
Le ciambelle?
Esatto, le ciambelle,
quelle che non riescono sempre col buco, ma che solitamente sono famose appunto
per il buco.
Sì, quelle…
Bene. Io non ho mai
sentito di nessuno che, di mestiere, riempia il buco delle ciambelle. Ciambelle
col buco ripieno di panna, di cioccolato, di crema al pistacchio, di graniglia
di quello che si vuole, anche con un ripieno salato. Immagini ciambelle salate
con un buco riempito di carne o pesce, oppure vegane…
Alla fine, ti confesso, ho smesso di ascoltare
questo dialogo che, non volendo, ho perfettamente inteso seduto all’esterno, al
tavolino di un bar. Non mi siedo quasi mai ai tavolini dei bar, e raramente ho
potuto seguire dialoghi senza che gli interessati se ne accorgessero e senza
essere disturbato dal rumore del traffico. Per uno strano gioco di posizione
delle porte della bottega del barbiere e della sedia sulla quale stavo, o forse
semplicemente per una mia fantasia creativa malata che mi ha fatto sognare la
situazione, questo è quello che ti racconto oggi. A domani, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.