Quindi ora non so dire se sono in retroguardia a difendere temporaneamente posizioni alla lunga indifendibili. Qualcuno minacciò: “prima passerete sul mio cadavere”. E gli altri lo fecero.
Anche senza dirlo esplicitamente però tutti dovranno lasciare il testimone e liberare il campo per chi verrà dopo. Per un po' anche questi vincitori si sentiranno di dover mantenere le loro inviolabili posizioni, ma non durerà neppure per loro.
Venendo a trovarti vedo che neppure i morti vengono lasciati in pace dopo che ci hanno lasciato. Tradiamo ogni giorno quel “Riposa In Pace” pronunciato durante le cerimonie o scritto dove ci sembra opportuno.
Spostiamo, modifichiamo, alteriamo, e, cosa imperdonabile, tradiamo il ricordo stesso. Più in pace di così si muore. Talmente in pace che dopo alcuni anni sparisce ogni traccia del nostro passaggio. E a nessuno verrà in mente di disturbarci, neppure pronunciando il nostro nome, anche se noi saremo stati importanti, potenti, ricchi e influenti. Chi ricorda il nome di quell’assiro-babilonese che possedette donne, uomini, capre, edifici, terreni coltivati ed incolti etc.? Tu lo ricordi Viz? Io no. Io parlo con te, per ora, e domani scoprirò il nome di chi veniva invitato ogni sera ad innaffiare l’oleandro, perché quel nome, per un po', è ancora nella memoria di chi vive.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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