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Incredibile che un’utilitaria
con un motore quasi ridicolo ma alla fine in grado di svolgere con onore il suo
lavoro abbia potuto toccare tre fusi orari sfiorandone il limite, cioè abbia coperto
45° dei 360° possibili totali, rimanendo alle nostre latitudini. Una quantità
folle di chilometri, a ripensarci, alcuni di questi anche con qualche occasionale
passaggio in traghetto.
Anni imperdibili, e
irripetibili.
Ogni secondo della
nostra vita è irripetibile, sia chiaro, e anche le peggiori idiozie che
commettiamo non è detto che avremo né il modo di ripeterle né, è questo è
peggio, occasione per ripararle.
La Panda rossa ebbe una
stagione relativamente breve ma vissuta sino all’ultimo, senza paura di esagerare. Segnò
pochi anni. Non potendo riaverli indietro li conservo gelosamente in qualche
immagine, in alcuni oggetti, nella memoria e nella nostalgia allegra di averli
vissuti.
Come va? Bene, grazie. Non
mi va di dire che va tutto male, che non posso fare ciò che vorrei, che mi
mancano alcune persone, che la vita è una miseria tragica, che alla fine tutti
finiscono male. Non mi va perché non sarebbe corretto né onesto. Sarebbe solo
parzialmente accettabile, e dovrei fingere di non aver mai avuto, con te,
quella Panda rossa. Ora non ci potrei giurare, ma credo fosse intestata a te. Una
cosa che ricordo molto bene fu che, per proteggere una parte interna della
carrozzeria, vi applicai un pezzo di adesivo per pacchi e quando poi decisi di
staccarlo, con l’adesivo venne via anche lo strato di vernice rossa. La faccia
che facemmo non l’ho fotografata, ma avrebbe meritato, ne sono certo.
Quella Panda rossa poi
era unica. Sul portello posteriore aveva tre lettere stampatello di colore bianco
alte una decina di centimetri: VIZ.
Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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