Di Rosenheim conservavamo già ricordi. Tra questi i sassi in un contenitore di vetro col
tappo di sughero sigillato ormai scaduti. Scaduti i sassi, in realtà confetti,
non certo i ricordi. Quindi serviva ritornare a Rosenheim, era necessario. Pochi
ci hanno visto arrivare e parcheggiare il camper in quel posto, il solito, vicino
all’inceneritore e non lontano dal centro storico.
Abbiamo ripercorso le stesse
strade, trovando pochissimi mutamenti. Persino le insegne stavano identiche
allo stesso posto, come se non fossero già passati circa dieci anni.
Strano come a volte si cerchi
una stabilità, un punto fermo, e sia tanto facile raggiungerlo pensando prima esattamente
il contrario.
La piazza, le vetrine, la
fontana, e forse le stesse ragazze sedute attorno. Le stesse evidentemente no,
il tempo ci ha cambiati, in modo irreparabile, e anche loro non saranno più le
stesse, ma quelle che abbiamo visto me le hanno ugualmente ricordate.
Mi è piaciuto tornare con te
nel reparto cartoleria di quel piccolo centro commerciale, ma anche ritrovarmi
di nuovo in piazza seduti in quella birreria. Tu non potevi non prendere la Wiener
Schnitzel.
Siamo rimasti solo un giorno, una sola notte. Il resto è stato
viaggio, forse la cosa più bella in assoluto. Anche quando siamo ripartiti in
pochi ci hanno notato, forse nessuno. Diversamente dal solito stavolta non
abbiamo comprato nulla, neppure una cartolina, e non abbiamo né scritto né telefonato.
Avevamo la curiosità di rivedere quel posto non lontanissimo, solo questo. E non
si può neppure dire che stavolta abbiamo speso molto. No?
A domani, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è
nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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