mercoledì 15 luglio 2020

Pax tibi, Marce



Avrebbe dovuto essere Venezia.
Forse non la prima, certamente tra le prime.
Sarebbe stata un compenso, la restituzione di un’occasione mancata che, quando la vivemmo, lasciò entrambi con un po' di amaro per le cose non dette o non capite. Poi ci capimmo perfettamente, su questo punto, e chiarimmo senza lasciare nulla alle recriminazioni.
Malgrado questo avrebbe dovuto essere la città nella laguna a vederci ancora turisti, magari per pochissimi giorni, ma Venezia è rimasta tra i progetti incompiuti.
Non sapevo neppure che fosse un progetto, sino a ieri, quando un’amica mi ha telefonato di esserci appena stata in tre giorni per lei molto piacevoli. Non mi costa fatica crederle, Venezia rimane Venezia.
Ho capito che, in un’altra vita, ci saremmo andati e ci saremmo pure divertiti, Viz.
Ora non mi resta che salutare, da lontano, Marco.
Chissà se avremmo preferito il treno o l’auto, ma la cosa non ha molta importanza. Ciao, VIZ.                

                                                                                               Silvano C.©   

        (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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