mercoledì 29 luglio 2020

Χαλκιδική, ovvero, via dalla pazza folla

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Il luogo citato non corrisponde alla solitudine discreta e non misantropa evocata subito dopo, ma contraddirmi non è problematico, almeno per me e sicuramente non su scelte di vita che, oggettivamente, sarebbe il caso di non radicalizzare in modo assoluto.

Anche chi odia gli indifferenti non è necessario che prenda sempre posizione e si armi a favore di qualcuno e a danno di qualcun altro. Un viaggio può andare bene se piace e se non crea danni, e stavolta torniamo in una penisola tra ulivi e monti sacri, sperando che ci siano altri, non troppo lontani da noi ma neppure appiccicati o troppo numerosi o rumorosi.

Sarà come tornare alle nostre origini, tra chi talvolta diceva: “μια φάτσα μια ράτσα”, malgrado noi, come italiani, non siamo mai stati molto teneri con loro, e non so se lo dicono ancora. Così vedremo se è ancora vero.

Chissà se ci offriranno ancora i confetti quando capiteremo ad una nuova cerimonia di matrimonio. Chissà se in quello stadio le antiche pietre sono rimaste dove stavano, perché certamente io non salirò più su un tronco di colonna per farmi sgridare da un custode. Chissà cosa succederebbe se tu fossi qui ora…

Andremo però di nascosto sulla spiaggia che non vediamo da più di trent’anni sperando di non trovarla troppo cambiata. Staremo lontani dai gruppi troppo esuberanti, troveremo il nostro posto, sicuramente. E stasera in taverna. Sicuramente stasera in taverna.
                                                         Ciao,Viz.

                                                                                                            Silvano C.©   

        (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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