Cristallo, mercurio, resina e poco altro.
La perfezione effimera e fragile non ha bisogno
di troppe cose in termini materiali, mentre invece richiede amore senza tregua,
tempo da dedicarvi senza considerare la sabbia che scende, e un segreto
custodito in modo geloso.
Uscendo dal ghetto sentì addosso lo sguardo
diffidente di molti, e l’odio vero di alcuni. Impossibile sfuggire da quel
destino se non andando altrove, in una terra non conosciuta e, probabilmente,
non ospitale come il desiderio avrebbe voluto. O magari no, accogliente per i
primi tempi, e poi uguale a tutte le altre, che una dopo l’altra emarginavano
quelli come lui.
Però non era uguale a nessun altro, avrebbe
potuto nascere con un colore qualsiasi della pelle, figlio di principe o
schiavo tra migliaia, sarebbe stato comunque diverso, per destino. Arrivato a
scoprire i primi misteri della vita avrebbe in ogni caso capito che possedeva
un dono negato ai più.
In breve si rese conto che doveva mantenere
il segreto. L’avrebbe usato, certamente, ma mimetizzandosi.
Che fosse un mago lo sapeva solo lui, neppure i
genitori se ne erano resi conto, eppure da un certo momento in poi la loro vita
era stata modificata, sicuramente migliorata, e solo grazie al figlio.
La sua magia? Semplice a dirsi, forse. Quando impegnava
la sua volontà per cambiare in meglio una situazione, per modificare un
comportamento o un atteggiamento sbagliato era sufficiente che toccasse una
superficie a specchio e che poi vi si riflettesse la persona interessata perché subito diventasse
diversa, mutasse i pensieri negativi e distruttivi in intenzioni positive.
La scoperta era avvenuta casualmente, e poi l'aveva verificata, vincendo a fatica la sua incredulità. Da allora aveva intuito che
poteva diventare un artigiano particolare e costruire quelle superfici a specchio a
modo suo. Divenne garzone di un mastro falegname, cominciò a inserire piccoli
specchi nei mobili, e il suo padrone, dopo aver visto i primi clienti soddisfatti, gli diede la libertà di continuare a personalizzare quegli
armadi, le sue cassapanche e i bei cassettoni. Nessuno si era reso conto di
cosa capitasse veramente, e ugualmente ognuno si affezionava subito a quel nuovo
mobile in casa.
Ottenne piccoli miracoli con cristallo,
mercurio, resina e poco altro, ma non per questo la sua vita fu di un solo giorno
più lunga. Ebbe una moglie e tre figli, e alla fine portò con sé il suo segreto. Lasciò alla
compagna e ad ogni figlio alcuni specchi. Non se ne separarono mai e la loro
vita fu felice, per quanto lo possa essere una vita umana.
Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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