giovedì 14 settembre 2017

Vedi, sei obsoleto, fattene una ragione, il tuo tempo è passato


 

Vedi, sei obsoleto, fattene una ragione, il tuo tempo è passato.

Dici? È possibile, ma posso dire qualche cosa a mia discolpa?

Prego, ti ascolto.

Grazie! Comincio dall’auto. Ho sempre guidato da quando ho raggiunto l’età per farlo, e mi piace guidare, viaggiare, vedere luoghi vicini e lontani, arrivarci con i tempi umani del viaggio che prevede l’uso di strade, incroci, traffico, il rapporto con i luoghi, la scelta dell’itinerario e la possibilità di cambiare idea durante il viaggio stesso. Prova a farlo se sei su un volo aereo prenotato da settimane o mesi. Prova semplicemente in treno, o in un viaggio organizzato. Non puoi. E viaggiare in aereo costa molto, per chi viaggia e per l’ambiente, non raccontiamoci storie diverse. Anche viaggiare in treno, ultimamente, con tutte le frecce e senza poter usare i vecchi espressi che univano l’Italia in seconda classe costa molto. Inoltre, credimi, su certe tratte è impossibile, i tempi diventano inaccettabili, i percorsi irrazionali, e trasportare bagagli ed oggetti oltre un certo limite è molto difficile. Prova la tratta Trento–Ferrara, ad esempio, e poi sappimi dire se è meglio l’auto o il treno. Prova a fare la spesa a Ferrara e poi portare due borse frigo a Trento. Mi viene da ridere al solo vederti in treno. Poi mi dirai che io inquino di più, non usando mezzi pubblici. In parte è vero, ma se i mezzi pubblici non sono adatti alle mie esigenze, che scelta mi rimane? Rinunciare al viaggio, rinunciare alla spesa o a portare oggetti ingombranti?

Scusami, ma stai dicendo cose per certi aspetti ovvie, per altri che non condivido, e non capisco poi dove intendi andare a parare.

Ok. Arrivo allora ad una considerazione semplice e sintetica, cambiando leggermente ottica. Sono obsoleto e felice di esserlo in molti campi. Per quanto riguarda il mio rapporto con l’auto mi spiego meglio. Io alle auto che ho avuto e che ho non mi ci affeziono ma mi ci abituo, e non amo cambiarle come qualcuno fa dopo due o tre anni prendendo un modello nuovo. In altre parole, visto anche quanto costa un’auto, io tendo ad usarla sino a quando funziona, non ha bisogno di interventi troppo frequenti e le norme della circolazione me lo permettono. In altre parole la uso sino alla fine della sua vita fisiologica e commerciale, e a quel punto la rottamo, o sfrutto l’incentivo che spesso viene concesso per comprarne una nuova. Se cambiassi l’auto dopo due o tre anni dovrei, ogni due o tre anni, spendere un piccolo capitale, ed a conti fatti, se io mantengo la mia vecchia auto in buone condizioni per circa quindici anni risparmio, cioè spendo la metà di chi la cambia più frequentemente. Inoltre, riflettici, l’auto di pochi anni viene rimessa sul mercato come usata, e quindi qualcuno la deve utilizzare per non sprecare un bene che, solo per produrlo, ha richiesto energia, materie prime, investimenti. Il mio è anche un comportamento ecologico. Ovviamente sarebbe meglio non avere l’auto da questo punto di vista, ma questo l’ho già spiegato prima.

La cosa non mi convince, perdonami. La tua sostanzialmente è pigrizia. Non ti va di cambiare le cose, né di buttarle. Il tuo problema è quello. Il tuo atteggiamento con le auto non fa che confermarlo. Le auto non sono persone o esseri viventi, sono solo oggetti da usare. Niente di più. Sono oggetti utili.

No, accetto parte della tua obiezione, ma non sono disponibile a cambiare l’auto dopo tre anni, un cellulare dopo un anno, un computer dopo un anno e mezzo. Non mi piace la rivoluzione che ho dovuto subire durante la mia vita riguardo al modo di ascoltare musica o scattare fotografie. Per la musica sono passato dalla radio alla televisione in bianco e nero, poi al registratore a nastri ed ai dischi 45 e 33 giri, poi alle audiocassette con registratori analogici più evoluti, e infine è arrivata la rivoluzione digitale che ha fatto scomparire le audiocassette e ha quasi eliminato i dischi per passare ai CD. Ora pure questi ultimi stanno sparendo, la musica si ascolta o si compra solo in rete, è nelle nuvole, è smaterializzata. Stesso discorso leggermente diverso ma parallelo con la fotografia. Questo non è progresso, è ansia di cancellazione del passato e sete stupida di futuro che annulla la nostra stessa umanità. Rifletti su quanti hanno perso il lavoro in seguito a queste smaterializzazioni. Pensa a quanto di ciò che abbiamo conservato ora è irraggiungibile se non operando riversamenti e trasformazioni che fanno perdere qualità. Io ammiro le novità, non le rifiuto, ma queste ci stanno uccidendo, non aiutando. Sono avvenute in poco tempo e dureranno ancora meno.

Non credo sia possibile tornare al mondo della fine del secolo scorso. Ti devi adeguare, aggiornare, accettare che il tempo cambi ogni cosa.

Ed io non mi adeguo. Opero una guerriglia di retroguardia, tento di mantenere vivo ciò che di positivo stiamo perdendo accettando ed utilizzando contemporaneamente le novità che portano ad un miglioramento vero. E poi, lasciami dire, lo stesso vale con le persone. Io non le lascio andare se ancora le sento vicine, e sono selettivo anche con loro. Mi ci affeziono e vorrei non mutare mai quello che trovai in un sorriso, in una parola, in un gesto. Alla fine perdo pure loro, come tutti, e spesso la ferita non rimargina più.

                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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