giovedì 21 settembre 2017

ovunque soli




Ovunque siamo e saremo soli. Anche nei momenti migliori, quelli di massima felicità e condivisione, quelli vissuti se siamo fortunati, quelli ricordati per sempre come la nostra età dell’oro, anche in quei momenti siamo infinitamente soli, in parte incompresi, e nascondiamo quella nostra inquietudine sotto strati di vita, di compagnia ed amore, di amicizia e promesse. Credo che dovremmo semplicemente farci i conti, una volta per tutte, ed accettarlo. Dal momento della nostra nascita e di quella prima separazione traumatica sentiamo il distacco dagli altri come una nostra profonda solitudine in tutto l’universo. Eppure è quel momento che ci rende individui indipendenti, capaci di decisioni autonome, in grado di stabilire se diventare assassini o santi, se nasconderci o semplicemente di vivere senza inutili illusioni. Essere ovunque soli è una maledizione, forse, o una via di salvezza. Ci rende unici, e comunque, ovunque, non abbiamo scelta.

Ovunque soli restare
lì ti vorrei trovare.
E parlare, raccontare, ascoltare e sognare.
E non ti faccio andare, mi piace ricordare, rivedere, riascoltare
e sentire di te, ancora, anche se per alcuni è tardi. Anche se la logica dice che non sono più in tempo, che mi invento luoghi e momenti, e sensazioni finite.
Non sono tanto stupido da illudermi, ma nemmeno tanto idiota da lasciarti fuggire.

Ovunque soli splendono, ovunque, in qualunque direzione possa volgere lo sguardo. In ogni luogo dello spazio so che la luce in qualche modo può
risplendere, o apparire anche se lontana, e pure se in quel luogo regna il buio, so che altrove la luce di un sole arriva. Io so che la luce esiste, ci vivo dentro, e non riesco ad immaginare come potrei essere se non ne avessi esperienza, neppure descritta da altri essendo cieco. Non so cosa significhi tutto questo, se posso permettermi di estrapolare fantasie a mio comodo. Credo sarebbe rischioso. Mi limito alla considerazione che in questo momento il sole è altro e che la giornata è fresca ma piacevole. Oltre non posso prevedere.

Ovunque so, lì ci sei. Tu sei ovunque io vada, o pensi di andare. Già ti pregai di usare i miei occhi, e gli altri sensi. Continua a farlo. E se lo scordi, verrò a ricordartelo. Mentivo dicendo di essere solo, non lo sono da molto. Uso anche questi trucchi per ricordarlo a me, non solo a te.  


                                                                        Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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