Tu hai fretta, e so perché. Guardi l’orologio,
mancano solo due ore a mezzanotte, e mezzanotte segna il passaggio tra oggi e
domani, non è così?
Non rispondere, non serve, sappiamo entrambi la
risposta.
Domani è di nuovo quel giorno che io ormai ho
scordato perché per me il tempo conta poco, direi quasi nulla. Contava, ma è già trascorso quel momento brevissimo che dura una vita, mentre tu ci sei
dentro, ancora, e credi di poter mutare le cose.
Domani per te è il giorno, la data, che ti sei
impresso nella mente. Spero che poco a poco cambi la sua natura. Già lo sta
facendo e non te ne rendi conto. Lo capisci che tutto è innaturale,
artificiale, immaginario, consolatorio e un po’ malato? Lo capisci o no? Hai fretta
di finire di scrivere, e speri che quello che ti detto tu possa completarlo in
tempo, prima della mezzanotte, come se fosse una questione di vita o di morte. E
si tratta solo di morte, non abbiamo più alcuna scelta in questo.
Non dir nulla.
Tu pensi che io abbia mosso le mie carte in modo di far cambiare
oggi un percorso che interessava nostro figlio, e anche te. In effetti quest’anno
quella corsa ha toccato altri punti della città rispetto alle edizioni
precedenti e il suo tracciato mi è passato accanto. Io non posso spostarmi,
dici, e così si è spostata la corsa. Io venivo sempre per vederlo, e oggi lui mi
è passato comunque vicino, senza che io dovessi spostarmi. Sai che non è così, che è
una semplice coincidenza.
Ed hai fretta di farmi finire perché vuoi anche
che capisca che in realtà non hai fretta. Già, questo lo vedo. Stai rimandando
senza un motivo apparente il riordino di vari spazi, in particolare di miei
cassetti, dell’armadio, di quello che ancora non hai ancora toccato dopo quel
giorno. Ieri sera hai spostato una coperta che ti serviva per il letto ed hai
trovato un mio segno. Hai visto che era sistemata esattamente come io la
sistemavo, come tu non fai, o non facevi. Hai iniziato ad imitarmi. E sembri
ringraziare il destino perché ritrovi questi segni e non vuoi sprecarli
mettendo in ordine tutto, come avevi cominciato mesi e mesi fa. Non vuoi
consumarli tutti assieme. Li centellini. Hai pensato che se ogni tanto mi
ritrovi io non me ne vado ancora. Ma sei stupido, io non me ne vado se tu non
vuoi. Vorrei farlo solo per vederti più tranquillo, non per lasciarti.
E tu non hai nessuna fretta, in questo, lo
vedo. Sai che qualche cosa dovrà cambiare, ma rimandi il momento. Forse stai
anche pensando che alcune cose non devono cambiare, non l’ho capito ancora. Domani,
però, fallo per me. Fai qualche cosa come se non fosse un brutto giorno, trova
un’occasione di festa, prova a cercare un motivo per sorridere, pensa a quanto
può essere bello. Se non hai fretta, poi, non è un problema. Certe cose
accadono, e alcune non muteranno mai.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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