Partiamo da qui:
I social media danno diritto di parola a legioni di
imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza
danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno
lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E' l'invasione degli imbecilli [Umberto Eco, giugno2015].
E continuiamo osservando direttamente cosa si
dice oggi sui social, sui blog, ovunque nella rete. È indubbio che se si
approfondiscono meglio i messaggi che molti trasmettono, o semplicemente
rimettono in giro dopo averli trovati, in molti casi si tratta di bufale
ingenue o create in malafede. E poi ci sono le prese di posizioni un po’ discutibili
o di parte, se non del tutto sbagliate. Alcuni esempi? Gli animalisti che si
commuovono per orsi e cani abbandonati ma che non hanno alcuna pietà per gli
esseri umani, ritenendoli meno affidabili del loro animale domestico
selezionato nei secoli per essere un nostro servo, mentre le persone conservano
il loro libero arbitrio. E poi i sostenitori di TUTTI i partiti e movimenti
politici. Tra di loro si nascondono, più o meno numerosi, degli emeriti
ignoranti (nel senso che ignorano) che non sanno capire le ragioni politiche,
sociali, economiche ed umane degli avversari. Anche un avversario politico non
sempre dice cose sbagliate, mi sembra lampante. E poi i sedotti da santoni,
guru, medici radiati dall’ordine e truffatori già condannati che preferiscono
atteggiamenti antiscientifici piuttosto che ascoltare le ragioni del buon senso
e della solidarietà necessaria per chi vive in una società e non isolato in una
landa sperduta. Costoro vorrebbero ottenere tutti i benefici dello Stato
sociale senza pagarne il prezzo, fatto anche dei diritti altrui e dell’accettazione
delle decisioni democratiche.
Ma non serve continuare con i tanti esempi del
genere che tutti troviamo sul web. Io vorrei uscire di casa piuttosto, e vedere
le persone reali, che in questo caso vorrei definire gente, in senso dispregiativo,
e presto capirai perché.
In strada, negli uffici, nei luoghi pubblici,
ovunque, io trovo sempre più veri e propri stronzi, di ogni genere ed età. Non è
che la rete sia peggio del mondo reale, o che aiuti queste persone a
manifestarsi più facilmente. È il mondo reale che condiziona la rete. La rete
non è altro che la cartina al tornasole, la vetrina, di quello che avviene già
tra di noi.
Non è vero che l’anonimato permette a tutti di
essere aggressivi o peggio da ora che c’è la rete. Sono anni che in strada,
nascosti nelle nostre costose scatolette su ruote, mutiamo carattere appena
seduti e con un volante in mano. Sono anni che i vandali vanno in giro di notte
far danni per il solo gusto di far danni e perché si sentono invisibili. Sono decenni
che i bulli tormentano loro coetanei o violentano loro amiche, e le vittime
semplicemente si vergognavano di ammetterlo, sperando che la situazione
cambiasse. Sono anni cioè che il marcio c’è tra noi, ed ora è solo più
evidente, ma c’è sempre stato.
Noi poi siamo da sempre razzisti, anche se
mettevamo in giro le favolette consolatorie tipo italiani brava gente oppure quando ci scandalizzavamo per Nelson
Mandela (un nero) perseguitato da una società dominata da una minoranza bianca.
Abbiamo sfiorato addirittura il ridicolo, col senno di poi, quando abbiamo
preso le parti di un bellissimo Sidney Poitier nel film Indovina chi viene a
cena? Oggi sarebbe lo stesso? Oggi diremmo o penseremmo di essere tutti tanto
buoni ed aperti al diverso per colore di pelle? Domande retoriche: le risposte
sono No in entrambi i casi.
Ma senza scomodare il passato io in questi
ultimi giorni ho discusso con due simpatiche vecchiette (immagino tutte casa e
chiesa) che esprimevano nei miei confronti a voce alta giudizi fondati sul
nulla, perché non mi conoscono ed io non conosco loro. Dal condominio di fronte
trovano comodo portare rifiuti non riciclabili nel nostro condominio perché così
noi dobbiamo poi smaltirli a nostre spese, e non a spese loro come correttezza
vorrebbe. Un’addetta alle pulizie mi ha richiamato in modo scortese perché stamane
stavo per entrare in un supermercato chiuso mentre lei teneva la porta aperta
per pulire l’ingresso. Non ho avuto una risposta migliore pronta, ho solo
spiegato che lunedì scorso era aperto, e che oggi il parcheggio era pieno. Evidentemente
era plausibile l’errore, e in ogni caso non sarei entrato, capito che l’esercizio
era chiuso. E anche qui mi fermo. L’aggressività la noto ogni giorno, quando
esco di casa, e quelli che incontro non posso smettere di seguirli né posso
bloccarli o togliere loro l’amicizia. Esistono, sono nella mia vita reale, sono
veri stronzi in carne ed ossa. Io cerco di evitarli, ma abitano vicino a dove
vivo io, e a volte devo incontrarli.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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