Il monolite ha dalla sua l’indubbia supremazia su
tutto ciò che lo circonda, una volta che si è liberato dei detriti inutili che
lo circondavano, a suo giudizio, ammesso che fossero veramente inutili,
intendo, perché sicuramente hanno avuto la funzione di preservarne la
grandezza, nell’attesa che potesse emergere, ed ammesso ovviamente che possa pensare,
il monolite.
Poi arriva l’illusione umana, e lo imita, crea l’obelisco,
attribuendo a questa sua costruzione limitata ma ugualmente imponente anche
significati non sempre chiari, a volte di dialogo con gli dei, altre di semplice
affermazione di grandezza e potere, forse solo di motivo architettonico, anche
se è difficile isolarlo dalle motivazioni precedenti.
Indagando in queste cose umane poi noi riveliamo tutti
i nostri limiti, oltre alla grandezza. E gli obelischi li rubiamo alle civiltà
che li hanno eretti, senza provare alcuna vergogna in tale gesto e raramente
restituendo ciò che non è nostro, non appartiene alla nostra storia o alla
nostra cultura.
Se penso ai migranti di oggi mi monta la rabbia, perché
prima di essere migranti loro avevano una civiltà che noi abbiamo depredato,
umiliato, colonizzato, convertito, e mi fermo, perché la cronaca di questi
giorni, le immagini che arrivano, le tragedie consumate, le barriere ed i nuovi
muri dimostrano che non vogliamo capire, vogliamo semplicemente non essere
infastiditi da chi, in fondo, chiede solo di vivere. La nostra giustificazione
è che noi, oggi, non abbiamo rubato nulla, in particolare a questi.
Chi è nato nel 1955 o nel 2001 non è certamente
colpevole di quanto hanno commesso i suoi nonni, o i suoi avi, o forse un po’ sì?
Gli obelischi io li vedo come atti di accusa, evidenti
e chiari, impossibili da ignorare, molto più di un diadema d’oro azteco, di una
statua di Fidia o di un dipinto di Van Gogh. Gli obelischi, inoltre, a volerli
ammirare da vicino, nascondono anche il sangue di chi li ha scolpiti ed eretti,
ormai reso invisibile dai secoli, ma non difficile da immaginare.
Forse preferisco il monolite, a questo punto, che
difficilmente può essere rubato, che per innalzarsi non ha richiesto il
sacrificio di vite (sicuramente non in modo consapevole), e che posso ammirare
come ammiro il mare, il cielo, le stelle.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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