Non partire con la fantasia, ti prego. Non voglio parlare di
temi adatti al vecchio, compianto e nobile avanspettacolo, quindi scorda ogni
allusione a situazioni da commedia
erotica anni 70 o i doppi sensi.
Il titolo può trarre in inganno, lo so, ne sono consapevole,
ma lo ammetto; è volutamente ambiguo. Una cosa simile non l’ammetterebbero mai
invece certi giornali blasonati che creano opinione, e che di questi mezzucci
non ne avrebbero bisogno. Così sfruttano la tendenza di molti a fermarsi al
titolo, a non approfondire un bel nulla, a limitarsi a cercare slogan da
sparare nelle discussioni come se avessero capito tutto soltanto loro, e stare
ad un gioco che in fondo non hanno neppure capito.
Ma io divago, volutamente, perché non scrivo articoli su un
giornale, e mi ritengo libero, senza offendere ovviamente nessuno, di esprimere
idee o riflessioni, magari pure sbagliate, ma mie. Tu, ovviamente, non sei tra
quelli che si fermano al titolo, quindi non ti offendi. E chi si ferma solo al
titolo, poi, perché dovrebbe offendersi?
Di uomini con la gonna, anzi, con le gonne, ne conosco un
paio. Lavorano nello stesso negozio, e sanno sfiorare tessuti e valutare
taglie, hanno gusto per i colori e sanno consigliare il tipo di gonna adatto ad
ogni donna, ammesso che lei non voglia mettere i pantaloni. Lavorano in una
merceria che si chiama Casa del Corredo e che tratta dall’intimo ad ogni
altro capo di abbigliamento. Se cerco qualche cosa di particolare, ed entro in
quel negozio, quasi sempre trovo quello che volevo. Vederli muoversi sicuri
mentre eseguono, in sequenza, tutti i passaggi: appoggiare sul bancone,
spiegare (nel senso che vuoi), mostrare particolari, vendere oppure rimettere
poi al loro posto le scatole e le confezioni rispettando passaggi formali e
un’antica sistematica di magazzino. Loro sono uomini che hanno le gonne. Se le
indossano, poi, non so dirlo.
Di donne col trapano invece ne conosco una sola, e se
dovessi giudicare dal suo aspetto fisico, cioè dalla sua bellezza quasi
statuaria, la vedrei molto bene nel negozio di prima, o meglio in uno più
elegante. Invece è la titolare, o la figlia del titolare, questo non lo so con
certezza, di un punto vendita, specializzato e fornitissimo, di utensili da
lavoro.
Lei si trova a suo agio non solo con i trapani a cavo o a
batteria, a colonna e ad aria compressa, ma anche con le frese, le seghe
circolari ed a nastro, le smerigliatrici, gli avvitatori e ogni altra moderna
diavoleria per lavorare il legno, il metallo e il cemento. Mi ha venduto alcune
punte per avvitatore, tempo fa, di quelle professionali, in una lega metallica
particolarmente resistente. Dopo averle usate a lungo sono ancora come nuove,
quelle punte, e lei di trapani se ne intende.
La foto originale è di Helmut
Newton, io l’ho modificata.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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