mercoledì 9 ottobre 2024

Nuove nuvole

In certe giornate vivere in pianura o in montagna non fa differenza, non si distingue nulla sopra una certa quota e avere accanto cime di oltre duemila metri non lo si può apprezzare. Certo chi ci vive solitamente sa benissimo che si tratta solo di nebbia, sa che l’orizzonte arriva dove arriva e non avverte l’incertezza di chi, invece, è arrivato per trascorrervi pochi giorni. Chi vive da sempre in un luogo crede di conoscerlo oltre quello che sarebbe lecito anche solo supporre, in parte fa della sua esperienza una sorta di conoscenza confermata dai fatti che ritiene verificabili. Chi arriva da fuori si scontra con l’ignoto, e la nebbia non ne aumenta che il senso di incertezza. Certo non si può generalizzare, non oltre un certo limite almeno, eppure l’estraneo appare più libero; insicuro ma più aperto a ciò che potrebbe essere e magari non è visibile. E la cosa a suo modo persino comica è che non esiste una condizione ideale. Dopo aver lasciato la prima casa povera nella quale ero cresciuto ho iniziato a non avere più il riferimento stabile che alcuni conservano per anni. Tu hai vissuto in parte le stesse esperienze, sradicata presto e trasferita da una provincia all’altra. Quando si tornava a rivedere persone dove vivevano le nostre famiglie i nostri mondi sembravano pianeti su orbite anomale, parallele per alcuni tratti, lontanissime in altri. E dove ci siamo conosciuti non eravamo semplicemente in visita per pochi giorni, quello era il luogo che avevamo scelto per vivere, che avevamo dovuto scegliere, facendo di questa necessità anche una fonte di conoscenze da condividere. Abbiamo perduto qualcosa ed abbiamo avuto altro in cambio. La nebbia è arrivata in senso figurato, non necessariamente reale. Siamo stati costretti a capire ciò che altrimenti io almeno non avrei mai capito. Per anni ho pensato con nostalgia al ritorno, ed ora che potenzialmente potrei anche tentarlo, non m’interessa più. Da quando tu sei partita è qui che voglio stare. Se ritorno dopo alcune ore già sono stanco. Vivere in montagna o in pianura alla fine non vale più, non fa differenza, conta dove sei e dove non sei, dove mantengo doveri. Chi ho perduto e continuo a perdere, appena lo rivedo, poi mi fa allontanare nuovamente. Non posso accusare nessuno della mia misantropia, del bisogno di anonimato, della necessità di illusioni. Oggi le nuvole sono basse, più del solito, questo mi fa confondere, non farci caso, Viz.

                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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