Ieri tornando a casa ho visto decine e decine di piante di Topinambur, alte, con le infiorescenze gialle impossibili da ignorare. Mio padre andava a cercarle e poi ne raccoglieva i tuberi sotterranei e li consumava. A me non piacciono, anche se ha tentato di farmeli apprezzare. Non li mangerei neppure ora se tornasse a propormeli, ma mi farebbe piacere rivederlo e risentirlo. Non è possibile, lo so, è partito quasi dieci anni fa, molto dopo mia madre, e come sempre succede da quel viaggio non è tornato, come nessun altro. La stagione del resto è quella giusta, è quella dei morti, quella che fa muovere a migliaia in una migrazione annuale verso i cimiteri e con un indotto sulla vendita di crisantemi enorme. Leggevo pochi giorni fa dell’offerta di una catena di supermercati che riguarda appunto i crisantemi. Sconto del 50% per gli acquisti di queste piante dal 1° al 31 ottobre. Trovo abbastanza comica questa scelta dei tempi, in particolare per la scadenza della fine di ottobre, come se qualcuno pensasse di comprare questi fiori a metà novembre dimenticando il vecchio modo di dire: passata la festa gabbato lo santo. Visto che so che non è una festa e che vengo dove non sei praticamente in ogni stagione dell’anno la questione non mi tocca. In passato però, sin da quando mi sono trasferito in Trentino, per i morti sono quasi sempre sceso verso Ferrara, ne sentivo il bisogno. E puntualmente mi ritrovavo in viaggio con chi faceva uscire l’auto dalla rimessa solo quel periodo all’anno. Ti lascio un sorriso, Viz. Per il resto verranno altri giorni.
Silvano C.©
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