Per qualche minuto ho capito tutto, ogni cosa mi è stata chiara. Tu mi hai dato il cambio e il passaggio di consegne è avvenuto nel modo più logico. Il guaio è che non saprei ripeterlo, ho smarrito il luogo preciso e le condizioni che lo hanno reso possibile non le posso recuperare se non ho altre informazioni. E tutto si è dissolto nella nebbia che lo rendeva evidente. Posso dire di averti vista, oggi, poi ho guardato meglio ed era una donna che neppure ti assomigliava e che stava semplicemente bevendo un caffè da una tazza, e le tremavano leggermente le mani. Dire che così mi faccio male da solo è inutile, tu me lo diresti se potessi, me lo hai spiegato quando ne hai avuto l’occasione e mi hai protetto malgrado ogni logica nella mia perfetta e candida stupidità. Quando qualcuno mi ha fatto notare la situazione di quegli ultimi mesi non di rado me la sono presa di brutto. Sono un genio nel trovare ogni modo per nascondere l’evidenza, ho una fantasia ricca e malata per questo. Potrei indirizzare meglio le forze residue, in parte potrei anche recuperare chi sono stato, il meglio di me intendo, non quello di oggi. Spostavo letteralmente ogni cosa, quando lo volevo. Decidevo il nome delle persone, deridevo senza un vero motivo solo per sentirmi migliore e senza sensi di colpa, restituivo sgarbi e male parole, chiedevo con insistenza se volevo qualcosa e di fronte ad un rifiuto passavo oltre. Che anni, quanta energia, che viaggi. Oggi non mi va quasi più di muovermi, cosa è successo? E per darci il cambio, esattamente, cosa si dovrebbe fare? Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.