Non devo provare vergogna se mi contraddico,
ne avrei motivo per altro che non dico.
Nulla distrae maggiormente delle cose serie, che rubano letteralmente attenzione e sonno, e niente alla fine si rivela essere esattamente come lo si era immaginato, assolutamente nulla. Della ricchezza non saprei dire, ma della felicità sì. Non era quella che desideravo, non in quella forma precisa, non con quelle caratteristiche immateriali e solidissime, quasi irreali e invisibili agli occhi che la guardavano. Anche la solitudine, a conoscerla, diventa una compagna amichevole e aperta. Non fa pesare le assenze e sa trasformarle, lo sa fare perfettamente. La solitudine, per dire, ama farsi di lato e darsi poca importanza. Ama evidenziare altre sensazioni, sa evocare sentimenti a suo giudizio utili, e gioca coi ricordi da attrice consumata. Interpreta come i migliori che hanno mai calcato le scene. E alcuni tra i migliori li ho visti ai miei tempi prima di conoscerti, e certi anche assieme. Non ci si può innamorare dell’amore, quello è sfuggente e decide a suo giudizio se arrivare, e non è mai lui che ti ama ma sa giocare le sue carte, le sposta e le avvicina o le allontana. E non si piega mai al tempo. L’amore, è noto, supera il limite del tempo e il tempo abbozza, non si dichiara né vincente né perdente, semplicemente passa e, se capita, osserva o magari permette il ricordo. Al tempo non piace il rimpianto, è per i deboli. Anche l’amore non ama il rimpianto, è per gli incapaci o gli indecisi. E la solitudine si dilegua, sa di non esistere se non nelle fantasie malate, e non le va di essere richiusa. Ciao, Viz, ti andrebbe oggi un bicchiere di Vinho Verde ben gelato? A me sì.
Silvano C.©
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