Lezioni di vita ne ho avute? Immagino di sì, e tante, ma quello
che non so è se le ho capite e ne ho fatto buon uso. Fondamentalmente
insoddisfatto, nei momenti migliori però ho saputo ingannare la mia indole
arrivando quasi alla serenità, alla pace tra le attese e le realizzazioni. Qualcuno,
di tanto in tanto, oltre ai miei genitori ed i miei nonni, si è dato da fare
per aiutarmi o anche solo per darmi consigli o opinioni su come vivere. Mi
hanno detto, testualmente, che non vivevo, oppure hanno tentato di portarmi
fuori casa in momenti nei quali non vedevo reali possibilità per me, e
preferivo nascondermi come fanno alcuni animali selvatici. Ho chiesto aiuto, a
volte, quello so farlo, e l’ho ottenuto quasi sempre quando non lo chiedevo
esplicitamente, cioè un vero aiuto. Spero di averlo dato pure io a qualcuno. Tu
sei un caso a parte, Viz, la cosa più importante sulla quale ho modellato quasi
tutto quello che potevo, sbagliando e indovinando, facendo bene e male. Di
recente mi hanno scritto che vivere nel ricordo non è vivere. Magari è vero, o
magari non sono pronto per altro. Se ripenso a quella ragazza che mi disse moltissimi
anni fa che io non vivevo devo ammettere che non aveva del tutto torto, ma poi
sono successe cose, sono passati anni, qualcosa ho pur concluso e credo anche
di aver vissuto. Per uscire da quel periodo di non vita mi sono piegato ad
esperienze delle quali preferisco non dire, umilianti in certi momenti, oppure
veri atti di forza non fisica ma verbale per esprimere i miei bisogni. Quello
che avvenne è tutto superato, e non conservo alcun desiderio di ritornare su
quei passi. Di recente ho partecipato ad una cerimonia funebre, è mancata
un’amica che conoscevo dagli anni settanta, dai tempi dell’università. Con lei
mi sono divertito e abbiamo litigato, ci siamo aiutati e molte volte siamo
andati in vacanza assieme. Le ho fatto scherzi dei quali non mi pento, ci siamo
punzecchiati e fatto regali molto belli, lei in particolare li ha fatti a me.
Lei è mancata e a salutarla per l’ultima volta non mi sembrava ci fosse quasi
nessuno degli amici di un tempo, quasi solo pochi parenti stretti. In realtà
poi mi hanno spiegato che alcuni erano morti, ed altri non li avevo
riconosciuti. Sulle prime mi sono chiesto cosa ci facevo io. Mi sono sentito
fuori luogo. Lei e il compagno però erano venuti quando salutammo te l’ultima
volta, quindi dovevo andare, se non l’avessi fatto non me lo sarei mai
perdonato, quindi non ero fuori luogo, solo al solito un po' fuori di testa,
con mie costruzioni mentali non sempre fondate. Credo di averlo capito. Ciao, Viz. Forse ho
vissuto forse no. Forse è solo ora che non vivo e continuo per inerzia.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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