Dove vai quando non sai dove andare ma non ti va di restare in una casa a leggere, a sistemare, a spolverare o a ritinteggiare? La soluzione è sempre uscire, andare ovunque, anche se il morale non è alle stelle e le gambe all’inizio sembra non abbiano molto desiderio di camminare. Le scarpe devono essere comode e occorre accettare che le suole si consumino. Le calze dopo un po' diventeranno lise, e prima o poi si bucheranno. Venderanno altre scarpe e altre calze, no?. Sembrerà di perdere tempo però anni dopo quei giorni verranno ricordati per le cose positive che hanno portato, e anche per la malinconia. E ci sono sempre ponti da attraversare, sempre, su fiumi o torrenti, ponti storici in pietra o semplici passerelle ciclopedonali, ognuno utile. Ognuno di loro, a momenti, diventa il ponte dei pensieri perché richiama chi lo ha attraversato con te in altri giorni lontani, oppure ti fa capire meglio se una cosa che ti aspetta la vuoi veramente oppure no, aiutandoti a scegliere. E poi uscire espone al rischio di incontri nuovi, di scambiare due parole con altri, di dimenticare l’io permaloso che si nasconde ma non smette ma di non farsi i fatti suoi, e tuoi. Anche gli altri hanno strade e ponti, diversamente affrontati. E in effetti vedere come lo fanno gli altri è utile e istruttivo. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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