Ma tu guarda che sono stronzo forte. Non è chiaro il motivo? Bene, lo spiegherò come meglio potrò, cioè con i miei immancabili limiti e reticenze. Se telefonando sentivo la tua voce eri presente più che in altri momenti; la tua voce che ora mi manca più di mille altre stupide cose alle quali fingo ancora di dare importanza, senza crederci neppure io. Sono il genio della delocalizzazione dell’attenzione, del pensiero che più debole non si potrebbe, della liquidità della morale e dell’inutilità del preoccuparsi. Trascrivo poi due frasi lette di recente in un piccolo libro: Ci si ritrova quasi senza amici. Se non si fa attenzione. Il senso tu lo capisci perfettamente, lo so, perché in alcune discussioni io ebbi il coraggio di attribuire a te il nostro relativo isolamento sociale, come se l’allontanarsi da qualcuno dipendesse da te e non da una mia predisposizione quasi innata alla solitudine orgogliosa e quasi gelosa. Questo credo sia motivo decisamente sufficiente a definirmi stronzo, cioè il solito inguaribile egocentrico autolesionista. Colpe ne hai pure tu, è ovvio, nessuno ne è privo, si nasce e si è già colpevoli di esserlo perché, alcuni almeno, arrivano in luoghi sicuri e saranno curati e amati senza averne merito, ma questo appunto li rende colpevoli. Poi le colpe verranno scontate, non sempre e non da tutti, ma in parte si ripagheranno. Ed ora cosa mi rimane? Quello che tu mi hai dato e regalato, un po' di quello che ho costruito e, prima di ogni altra cosa, un enorme debito di gratitudine. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.