Ci arrivammo la sera, dopo il tramonto del sole. Sulla vecchia cartina non era segnata e di altri strumenti non eravamo dotati. La sola informazione in nostro possesso era la descrizione fattaci da un’amica che la ricordava posta su una piccola altura alla periferia della cittadina. Bastava prendere la terza stradina a destra dopo il ponte sul torrente. E poi era sufficiente arrivare prima del tramonto del sole per trovare posto. Già. Ma il sole era tramontato, anche se da poco. Quando la vedemmo davanti a noi dopo la breve salita, tra le ombre scure degli alberi e con le finestre illuminate, fu amore a prima vista. Amore ricambiato perché, malgrado l’ora, dopo aver suonato ed aver chiesto se si poteva avere una stanza per la notte, la signora sulla porta sorrise e ci disse di entrare. Era rimasta libera solo una piccola stanza, non la migliore, spiegò, ma quella che a lei piaceva di più. Se poi desideravamo cenare lei stessa avrebbe preparato il piatto tra quelli della proposta del giorno che avremmo preferito, a condizione che scegliessimo entrambi lo stesso piatto, altrimenti, in cucina da sola, non avrebbe avuto la possibilità di accontentarci. Nella saletta da pranzo solo un tavolo era libero e già preparato, gli altri cinque o erano occupati o mostravano i segni della cena appena finita. Tutto perfetto, accettammo la proposta chiedendo se potevamo prima vedere la stanza e metterci un po' in ordine…
Comincia così, o potrebbe cominciare così. È una storia inventata ma non del tutto. Nulla viene mai dal nulla, e magari un giorno potremmo viverla con questo preciso incipit e con lo sviluppo che ci piacerà di più. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.