Sperando di non essere ancora del tutto rincoglionito e confortato da molti miei comportamenti rimasti decisamente infantili vivo un giorno dopo l’altro, avendone davanti meno di quanti già vissuti. Quest’ultima non è una consolazione né una condanna, mi sembra semplicemente un’osservazione oggettiva. Agendo diversamente da come suggerisce il buonsenso resto aggrappato a ciò che è stato. Me ne distacco con fatica e ogni volta è un dolore che tendo ad evitare, rinforzando il corto circuito della conservazione pure dell’inutile. A scadenza irregolare metto mano a un armadio, a un cassetto, a uno scaffale o a una semplice scatola. Trovo oggetti da buttare e altri da riciclare, e trovo tuoi biglietti, quelli che mi scrivevi in occasioni come compleanni, anniversari e feste particolari, come san Valentino. Posso dire di essere fortunato? Non lo so. Altri lo diranno, o lo smentiranno, al posto mio.
Silvano C.©
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