Accidenti,
ora mi torna alla mente che ne parlavi sorridendo, non ricordo esattamente a
cosa ti riferivi ma si trattava di una cosa tua, di un tuo modo di dire legato
a quando eri piccola.
Sono passati anni e per quanto io tenti di arrivare a
quelle tue parole non ci riuscirò, non me lo dirai.
È così. Molte
cose spariscono, inghiottite dal tempo. Cose senza importanza, certo, eppure
che creano un intero mondo, un particolare vicino all’altro, una sensazione ed
un profumo, oppure un sapore, come quello degli strauben.
Gli
strauben li abbiamo assaggiati lo scorso anno, proprio nello stesso posto dove
li ho ritrovati oggi. Allora ne mangiammo una porzione in due ma oggi non ho
potuto resistere e il piatto l’ho consumato da solo. Da solo per modo di dire. Tu
c’eri, mi giravi attorno, ti nascondevi ed annusavi, allungavi un dito senza
che ti vedessi. Lo so.
Poi ho rivisto le cose che ti piacciono, le stesse,
quasi nei medesimi posti, ed era lunedì, esattamente come lo scorso anno quando
andammo con fatica, scelto perché è la giornata più tranquilla per guardarsi
con calma le casette e i piccoli oggetti tipici del Natale.
Ecco,
Viz. Semplicemente questo: sono stato al mercatino. E magari fosse veramente
tutto possibile.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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