venerdì 24 novembre 2017

il giudizio




Non te ne vai, non c’è verso, non puoi, non mi riesce, non voglio, non vuoi, ti trattengo, ti vedo ovunque, sei alle mie spalle e mi precedi, ti seguo e se non ti penso basta nulla e ritorni. Mi manchi da quasi un anno, conto i giorni, penso a cosa succedeva esattamente il 24 novembre del 2016, penso a quello che stavamo vivendo, eppure c’eri fisicamente, mi rispondevi, mi bastava e temevo il futuro che si avvicinava.

Non è vero quello che scrive Elena Ferrante in uno dei suoi libri: I grandi, in attesa di domani, si muovono in un presente dietro al quale c’è ieri o l’altro ieri o al massimo la settimana scorsa: al resto non vogliono pensare. I piccoli non sanno il significato di ieri, dell’altro ieri, e nemmeno di domani, tutto è questo, ora: la strada è questa, il portone è questo, le scale sono queste, questa è mamma…
Non è vero, almeno secondo la mia esperienza. I grandi pensano al loro passato, e vanno indietro nel tempo quanto loro vita può concedere, tornano a quando sono stati bambini a loro volta, tornano con i loro genitori che hanno perso da anni. Tornano indietro di mesi, di anni, di decenni. Non è vero che al resto non vogliano pensare. Forse qualcuno farà così, non lo nego, non io però. Forse qualcuno preferirà buttare al vento quello che ha vissuto per continuare a vivere con leggerezza, scordando chi ha avuto vicino per trovare persone nuove, nuovi amori, nuove amicizie, una gioia di vivere falsamente vergine che scorda l’essenza umana. Forse è una via per vivere, ma non mi piace e non mi convince, la trovo feroce. Non siamo tutti uguali, in effetti.
Qualche adulto mi dice di vivere ora, di pensare all’ora, di vivere il presente, esattamente come la Ferrante descrive i bambini. Cioè qualche adulto pensa che la soluzione per poter vivere sia scordare chi eravamo e diventare bambini in questo modo deleterio, ingrato o più semplicemente stupido.
I grandi adulti vivono, non si fermano al loro passato ma non lo scordano. Se arriva un nuovo amico non per questo scordano chi merita di restare amico, anche se appartiene all’altro ieri. Se arriva un nuovo amore per quale motivo si dovrebbe rimuovere chi non c’è più? Semplicemente assurdo.

Quindi non te ne vai, non c’è verso, non puoi, non mi riesce, non voglio. Ed infatti sono stato ai mercatini di Trento, di Ferrara e di Rovereto (quest’ultimo aperto oggi), ed in ognuno di questi ti ho comprato una piccola cosa: una stellina di Natale artigianale, un Rebuffo in vetro ed un angioletto in legno dipinto. Piccolissimi oggetti di poco valore, ma che per me ne hanno molto perché sono per te. Il resto, con buona pace dell’ottima Ferrante, non mi interessa. A me interessa il tuo giudizio Viz, che non mi devi far mancare, anche se non talvolta non sarà quello che mi piacerebbe sentire.

                                                                                              Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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