Urlerei
forse o farei danni e troverei sfogo prendendomela contro le cose che tanto non
hanno colpe, sono solo cose.
Darei
indicazione sbagliate ad un turista antipatico che vorrebbe arrivare in centro
facendolo smarrire nel traffico tra sensi unici ottusi e lavori in corso
permanenti.
Farei
dispetti a chi abita di sotto e continua a non rispondere al mio saluto poi
negherei con la miglior faccia tosta di essere stato io a gettare quel
sacchetto sporco di grasso che ha macchiato il suo bucato steso ad asciugare.
Darei
appuntamento con invito a cena ad un amico ritardatario cronico e poi, dopo
aver spento il cellulare, cercherei di uscire con una ragazza conosciuta da
poco. Se lei non accettasse rimarrei tranquillo in casa a leggermi un libro.
Passerei
spesso proprio davanti a quella casa e suonerei il campanello ogni volta
allontanandomi subito dopo. Quella persona saprebbe il perché, e se non lo
capisse non sarebbe un problema.
Prenderei
a male parole chi mi capitasse di veder gettare a terra un mozzicone di
sigaretta, ma farei attenzione ad evitare di prendermela con qualcuno più
grosso di me. A quest’ultimo potrei semplicemente, non visto, rigare l’auto.
Entrerei
in un condominio elegante dove abita gente spocchiosa e getterei una fialetta di
acido solfidrico nell’ascensore, ma solo se questo, una volta arrivato al piano,
richiudesse subito dopo le porte.
Sgonfierei
le gomme delle biciclette più costose.
Butterei
palloncini con vernice sulle auto che passano veloci sulle pozzanghere
spruzzando i pedoni sul marciapiede.
Riderei
di gusto vedendo chi dico io inciampare mentre è intento a guardare il suo
smart.
Vorrei
essere allegro malgrado tutto e vendicarmi per ogni minimo torto subito, anche
se poi quel torto me lo sono solo immaginato.
Sarei
pericoloso se volessi essere allegro a spese altrui.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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