sabato 28 ottobre 2017

quel cretino di mio marito




Lo sappiamo entrambi, non son state solo rose.
Le spine ci hanno ferito, poco o tanto, entrambi. Credo ti sia ferita di più tu. Lo penso perché io per mia natura sono più egoista e stronzo, ed anche perché so come ti misuravi con la vita ed il nostro rapporto. Io ero trasparente, malgrado tutto, ma tu eri solare, che non è esattamente la stessa cosa. Io non sapevo nascondere più di tanto quello che provavo, e la mia trasparenza era dovuta a questo, ad una mia sostanziale inefficienza, definibile anche come onestà obbligatoria, in qualche misura.  Tu invece eri meno trasparente, sapevi farti carico di pesi anche enormi senza scaricarli sugli altri, o su di me, ma eri in grado di trasmettere il positivo che individuavi nelle situazioni, dandomi spesso lezioni. 
E ogni tanto il tuo intervento era risolutivo quando avevamo un problema grosso da affrontare.
Ancora oggi, non ridere, sento il tuo giudizio e il tuo sguardo dietro di me, la tua presenza quasi costante, e stanotte mi sei pure venuta a trovare. Io avverto la tua guida, ed ogni volta che prendo una decisione ti interrogo per sapere se è giusta o sbagliata.

Mi sembra di essere un cane, mi perdonino i cani, che non conosco a sufficienza. Io immagino che un cane ami avere un padrone, ami essere comandato e rispettato per il suo ruolo. Così credo sia il rapporto tra l’uomo e l’animale non umano. In tal senso avverto una specie di guinzaglio ancora presente, indossato in piena libertà, e che mi ha dato e mantenuto la libertà necessaria e sufficiente. Strano che la mia libertà sia stata e sia legata ad un legame, ancora presente, eppure è successo e continua esattamente così.
La libertà è la scelta dei doveri che si accettano, non quella di essere assolutamente indipendenti. Inoltre la libertà vale solo se presuppone analoga libertà nell’altro, il rispetto reciproco degli spazi. In questo trovammo un equilibrio, non sempre perfetto, ma ci provammo.

Pochi giorni fa ho visto una signora non giovanissima incontrare un conoscente e chiedergli se aveva visto suo marito, che aveva perso di vista.
Lui probabilmente era andato avanti e lei non lo vedeva più.
<< Ma dove sarà andato quel cretino di mio marito? >>

Ciao, Viz

                                                                                                  Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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