Lo
sappiamo entrambi, non son state solo rose.
Le
spine ci hanno ferito, poco o tanto, entrambi. Credo ti sia ferita di più tu. Lo
penso perché io per mia natura sono più egoista e stronzo, ed anche perché so
come ti misuravi con la vita ed il nostro rapporto. Io ero trasparente,
malgrado tutto, ma tu eri solare, che non è esattamente la stessa cosa. Io non
sapevo nascondere più di tanto quello che provavo, e la mia trasparenza era
dovuta a questo, ad una mia sostanziale inefficienza, definibile anche come
onestà obbligatoria, in qualche misura. Tu
invece eri meno trasparente, sapevi farti carico di pesi anche enormi senza
scaricarli sugli altri, o su di me, ma eri in grado di trasmettere il positivo
che individuavi nelle situazioni, dandomi spesso lezioni. E ogni tanto il tuo intervento era risolutivo quando avevamo un problema grosso da affrontare.
Ancora
oggi, non ridere, sento il tuo giudizio e il tuo sguardo dietro di me, la tua
presenza quasi costante, e stanotte mi sei pure venuta a trovare. Io avverto la
tua guida, ed ogni volta che prendo una decisione ti interrogo per sapere se è
giusta o sbagliata.
Mi
sembra di essere un cane, mi perdonino i cani, che non conosco a sufficienza. Io
immagino che un cane ami avere un padrone, ami essere comandato e rispettato
per il suo ruolo. Così credo sia il rapporto tra l’uomo e l’animale non umano. In
tal senso avverto una specie di guinzaglio ancora presente, indossato in piena
libertà, e che mi ha dato e mantenuto la libertà necessaria e sufficiente. Strano
che la mia libertà sia stata e sia legata ad un legame, ancora presente, eppure
è successo e continua esattamente così.
La
libertà è la scelta dei doveri che si accettano, non quella di essere
assolutamente indipendenti. Inoltre la libertà vale solo se presuppone analoga
libertà nell’altro, il rispetto reciproco degli spazi. In questo trovammo un
equilibrio, non sempre perfetto, ma ci provammo.
Pochi
giorni fa ho visto una signora non giovanissima incontrare un conoscente e chiedergli
se aveva visto suo marito, che aveva perso di vista.
Lui probabilmente
era andato avanti e lei non lo vedeva più.
<< Ma dove sarà andato quel cretino di mio marito? >>
Ciao, Viz
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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