Gabicce è un “luogo comune”, nel senso
improprio che attribuisco alla locuzione di: “luogo dove tutti possono andare”,
ed infatti lui c’è andato e molti altri ci sono andati, ci vanno e ci andranno.
Gabicce poi con le locuzioni “ci va a nozze”, perché notoriamente è una
località “mare e monti”, ideale quindi per assaggiare uno di quei tragici
accostamenti culinari come il mai troppo criticato piatto “pasta e fagioli con
le cozze”. Che chi lo ha anche solo pensato ne riceva un foruncolo dove dico io
come equo compenso.
Pasta è fagioli è un piatto da re. Le cozze
sono fantastiche cucinate in mille modi. Ma non uniamo ciò che la natura ed il
buon senso hanno separato, è inumano.
Ma io mi perdo, come a volte mi riesce
tanto bene, e vado in un posto dove prima non pensavo di arrivare. Apro una
parentesi - mica mi ci trovo male in questi posti dove arrivo per caso - chiudo
la parentesi.
Un altro luogo comune, che avrà a che fare
con Gabicce, se avrai pazienza, è quello che vuole “l’uomo cacciatore”. Cacciatore
di donne, ovviamente, nell’accezione più usata oggi, perché l’uomo come
cacciatore di prede non umane oggi è molto malvisto dagli animalisti, e pure
dal sottoscritto, a dire la verità, ma mi perdo ancora. Scusami.
Che l’uomo cioè sia cacciatore, a Gabicce,
io cercherò di dimostrare che non sempre è vero.
Molti anni, fa, decisamente nel secolo
scorso, lui partì con una coppia di amici con meta Gabicce, dove stava in
vacanza una quarta amica, e questo è il quadro.
O meglio, è la cornice, perché il quadro è
quello che avviene, ed i suoi particolari te li riassumo, per non abusare
troppo della tua pazienza.
Lui partì con Davide e Lucia, intenzionati
a fare una sorpresa a Giovanna, che stava in quel luogo comune di mari e monti
con la famiglia.
La sorpresa sortì l’effetto desiderato, ed
i quattro amici trascorsero assieme un paio di giorni piacevoli, senza problemi
né coinvolgimenti sentimentali evidenti, o almeno lui non li colse (in queste
cose tuttavia occorre considerare la sua inattendibilità per una conclamata
miopia per le tresche nascoste).
Come cameo ci fu l’involontaria esibizione
dell’amico uscendo dalla doccia dell’albergo dove pernottarono nei confronti di
una signora che per caso passava nel corridoio. Lui indossava l’accappatoio, ma
ebbe l’incidente occorso recentemente alla nostra brava Laura Pausini. Nulla di
ché. Le cronache locali non diedero notizie dell’avvistamento, che quindi
rimase circoscritto a pochi testimoni diretti o verbali.
Dopo i saluti e gli abbracci i tre amici
presero la via del ritorno mentre la sera pian piano iniziò a scendere. Forse
si erano attardati troppo. Gabicce era bella, il mare sempre una favola, ed i
monti una bellezza da ammirare, difficile lasciare tutto questo.
Il traffico fece poi la sua parte per
rallentare ulteriormente il viaggio, e così, verso le nove, quando si resero
conto che sarebbero arrivati a casa molto tardi, decisero, malgrado le loro finanze
non proprio floride, di tentare una sortita in un locale dall’apparenza non
troppo elegante ma che offriva piatti a base di pesce.
Lui, Davide e Lucia prima si guardarono per
bene il locale dall’esterno, entrarono, sedettero, consultarono il menù, si
resero conto che potevano permettersi un pasto accettabile, e ordinarono. Il pesce
si accompagna sempre con vino bianco. Che vino fosse lui non lo ricorda, e
neppure esattamente cosa mangiarono. Lui e Davide si gustarono la cena e
bevettero in modo accettabile, senza superare il limite dell’allegria.
Lucia, non è chiaro per quale motivo, ed
apparentemente senza esagerare neppure lei col vino bianco, fresco e frizzante,
decisamente incassò il colpo. Ancora prima di uscire dal locale iniziò a fare
battute e a non controllare il tono della voce, poi fu una piccola impresa
convincerla a salire in auto perché ridendo in un modo incredibile accusava i
due amici di voler approfittare di lei, e poi, durante tutto il viaggio, le
allusioni sui maschi sempre pronti a saltare addosso ad una povera ragazza si
sprecarono.
Lui, a dire il vero, per un attimo ci fece
pure un pensiero, e si vide proiettato in quella situazione come se si vedesse
agire in una sorta di film, o di sogno. Uno sguardo interrogativo e molto
perplesso scambiato con l’amico lo riportò molto velocemente a terra ed alla
realtà. Bisognava portarla a casa senza fermarsi più per strada, e ricambiare
le sue battute con altre allo stesso livello, per prenderla un po’ in giro e,
allo stesso tempo, per cercare di farle superare la sonora sbronza.
Ovviamente non ci riuscirono, e quando dopo
l’una di notte arrivarono a casa di lei e la consegnarono alla madre in
pensiero (avevano telefonato, dal ristorante, ma i genitori stanno sempre in
pensiero quando i figli sono fuori) lei rimase un po’ stupita dalle frasi
sconnesse che pronunciava la figlia.
Nei giorni seguenti la madre ringraziò sia
lui sia Davide, e Lucia per un po’ di tempo evitò di bere alcol quando le
capitava di uscire.
Lui e Lucia si vedono ancora, ogni tanto, e
si telefonano, sono rimasti amici. Hanno un po’ perso di vista Davide, e anche Giovanna.
La vita gioca questi scherzi, lo fa ogni giorno.
Lui è sempre più convinto di non essere per
niente un cacciatore, in entrambe le accezioni, e capisce di non aver mai avuto
le doti per esserlo (i luoghi comuni sono per chi li vuole, o per chi ne ha la
stoffa).
A Gabicce ci tornerebbe, per farci una gita,
forse però non la riconoscerebbe più.
Silvano
C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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