sabato 27 settembre 2014

Gabicce è un “luogo comune”


Gabicce è un “luogo comune”, nel senso improprio che attribuisco alla locuzione di: “luogo dove tutti possono andare”, ed infatti lui c’è andato e molti altri ci sono andati, ci vanno e ci andranno. Gabicce poi con le locuzioni “ci va a nozze”, perché notoriamente è una località “mare e monti”, ideale quindi per assaggiare uno di quei tragici accostamenti culinari come il mai troppo criticato piatto “pasta e fagioli con le cozze”. Che chi lo ha anche solo pensato ne riceva un foruncolo dove dico io come equo compenso.
Pasta è fagioli è un piatto da re. Le cozze sono fantastiche cucinate in mille modi. Ma non uniamo ciò che la natura ed il buon senso hanno separato, è inumano.
Ma io mi perdo, come a volte mi riesce tanto bene, e vado in un posto dove prima non pensavo di arrivare. Apro una parentesi - mica mi ci trovo male in questi posti dove arrivo per caso - chiudo la parentesi.
Un altro luogo comune, che avrà a che fare con Gabicce, se avrai pazienza, è quello che vuole “l’uomo cacciatore”. Cacciatore di donne, ovviamente, nell’accezione più usata oggi, perché l’uomo come cacciatore di prede non umane oggi è molto malvisto dagli animalisti, e pure dal sottoscritto, a dire la verità, ma mi perdo ancora. Scusami.
Che l’uomo cioè sia cacciatore, a Gabicce, io cercherò di dimostrare che non sempre è vero.
Molti anni, fa, decisamente nel secolo scorso, lui partì con una coppia di amici con meta Gabicce, dove stava in vacanza una quarta amica, e questo è il quadro.
O meglio, è la cornice, perché il quadro è quello che avviene, ed i suoi particolari te li riassumo, per non abusare troppo della tua pazienza.
Lui partì con Davide e Lucia, intenzionati a fare una sorpresa a Giovanna, che stava in quel luogo comune di mari e monti con la famiglia.
La sorpresa sortì l’effetto desiderato, ed i quattro amici trascorsero assieme un paio di giorni piacevoli, senza problemi né coinvolgimenti sentimentali evidenti, o almeno lui non li colse (in queste cose tuttavia occorre considerare la sua inattendibilità per una conclamata miopia per le tresche nascoste).
Come cameo ci fu l’involontaria esibizione dell’amico uscendo dalla doccia dell’albergo dove pernottarono nei confronti di una signora che per caso passava nel corridoio. Lui indossava l’accappatoio, ma ebbe l’incidente occorso recentemente alla nostra brava Laura Pausini. Nulla di ché. Le cronache locali non diedero notizie dell’avvistamento, che quindi rimase circoscritto a pochi testimoni diretti o verbali.
Dopo i saluti e gli abbracci i tre amici presero la via del ritorno mentre la sera pian piano iniziò a scendere. Forse si erano attardati troppo. Gabicce era bella, il mare sempre una favola, ed i monti una bellezza da ammirare, difficile lasciare tutto questo.
Il traffico fece poi la sua parte per rallentare ulteriormente il viaggio, e così, verso le nove, quando si resero conto che sarebbero arrivati a casa molto tardi, decisero, malgrado le loro finanze non proprio floride, di tentare una sortita in un locale dall’apparenza non troppo elegante ma che offriva piatti a base di pesce.
Lui, Davide e Lucia prima si guardarono per bene il locale dall’esterno, entrarono, sedettero, consultarono il menù, si resero conto che potevano permettersi un pasto accettabile, e ordinarono. Il pesce si accompagna sempre con vino bianco. Che vino fosse lui non lo ricorda, e neppure esattamente cosa mangiarono. Lui e Davide si gustarono la cena e bevettero in modo accettabile, senza superare il limite dell’allegria.
Lucia, non è chiaro per quale motivo, ed apparentemente senza esagerare neppure lei col vino bianco, fresco e frizzante, decisamente incassò il colpo. Ancora prima di uscire dal locale iniziò a fare battute e a non controllare il tono della voce, poi fu una piccola impresa convincerla a salire in auto perché ridendo in un modo incredibile accusava i due amici di voler approfittare di lei, e poi, durante tutto il viaggio, le allusioni sui maschi sempre pronti a saltare addosso ad una povera ragazza si sprecarono.
Lui, a dire il vero, per un attimo ci fece pure un pensiero, e si vide proiettato in quella situazione come se si vedesse agire in una sorta di film, o di sogno. Uno sguardo interrogativo e molto perplesso scambiato con l’amico lo riportò molto velocemente a terra ed alla realtà. Bisognava portarla a casa senza fermarsi più per strada, e ricambiare le sue battute con altre allo stesso livello, per prenderla un po’ in giro e, allo stesso tempo, per cercare di farle superare la sonora sbronza.
Ovviamente non ci riuscirono, e quando dopo l’una di notte arrivarono a casa di lei e la consegnarono alla madre in pensiero (avevano telefonato, dal ristorante, ma i genitori stanno sempre in pensiero quando i figli sono fuori) lei rimase un po’ stupita dalle frasi sconnesse che pronunciava la figlia.
Nei giorni seguenti la madre ringraziò sia lui sia Davide, e Lucia per un po’ di tempo evitò di bere alcol quando le capitava di uscire.
Lui e Lucia si vedono ancora, ogni tanto, e si telefonano, sono rimasti amici. Hanno un po’ perso di vista Davide, e anche Giovanna. La vita gioca questi scherzi, lo fa ogni giorno.
Lui è sempre più convinto di non essere per niente un cacciatore, in entrambe le accezioni, e capisce di non aver mai avuto le doti per esserlo (i luoghi comuni sono per chi li vuole, o per chi ne ha la stoffa).
A Gabicce ci tornerebbe, per farci una gita, forse però non la riconoscerebbe più.


                                                                                     Silvano C.©

( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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