A Rovereto scoppia un caso quando una giovane mamma, secondo
le cronache locali, viene stuprata da un uomo di carnagione scura verso le due
della notte tra il 25 ed il 26 luglio scorso.
Inutile aggiungere che, come al solito, i giornali su questa notizia ci si buttano a pesce ed alimentano un clima di paura legato alla vicinanza del luogo dell’aggressione con un campo di accoglienza profughi.
Inutile aggiungere che, come al solito, i giornali su questa notizia ci si buttano a pesce ed alimentano un clima di paura legato alla vicinanza del luogo dell’aggressione con un campo di accoglienza profughi.
Cominciano proteste, viene organizzata una manifestazione che va quasi deserta, ma la paura e le proteste fanno mobilitare le autorità
sino a far decidere la chiusura del campo. Oggi, dopo circa un mese e mezzo dai
fatti, tutti i sospettati, cioè i poco più di 70 profughi, sono dichiarati estranei dalla prova del DNA.
Le indagini quindi devono ripartire dalle dichiarazioni
della donna e poi prendere altre direzioni. Non se ne conoscono al momento gli
sviluppi.
Nello stesso periodo, sempre a Rovereto, una consigliera
comunale del PD di origini straniere, attiva da tempo nel campo della
mediazione culturale, stanca di vivere con la paura delle minacce che riceve da
anni decide di abbandonare il Consiglio Comunale, Rovereto e la stessa Italia,
trasferendosi all’estero. Sindaco della Città e Presidente della Provincia
tentano di farla desistere ed esprimono solidarietà, ma lei ha paura per i
figli, e abbandona il Trentino.
Due episodi diversi ma uniti dal tema della solidarietà e dell’accoglienza,
della difesa dei propri valori e della difficoltà dell’integrazione.
Io, che evito per mie chiare incapacità diplomatiche ed
insufficiente preparazione ogni tipo di incarico di tipo politico o di potere,
che preferisco per mille motivi personali e di carattere una vita sottotraccia e
di semplice impegno nello svolgimento del mio lavoro subisco con fastidio
crescente il dialogo tra sordi in atto nella società, vedo le ragioni delle
varie posizioni, e non ne accetto praticamente nessuna.
Trovo razzista l’accanimento contro un’altra persona solo perché
viene da un paese lontano, perché ha abitudini e religione diverse, perché è
povera e cerca aiuto, perché fugge da guerre e carestie, e mi rifiuto di
trasformare questi sfortunati in capri espiatori delle nostre mancanze e dei
nostri problemi.
Allo stesso tempo però mi vedo migrante a mia volta, seppur
di altra regione e non di altro paese, e capisco che quando arrivo in un luogo
dove non sono nato sono un ospite, non il padrone di casa. Prima di imporre la
mia visione del mondo devo integrarmi, capire, accettare il modo di vita del
luogo dove sono arrivato, e sicuramente non pretendere, ad esempio, che le mie
abitudini siano accettate da tutti con un’azione politica ma solo con una lenta
integrazione umana, che ha bisogno di tempi lunghi perché avvenga, misurabili
in generazioni.
Forzare i tempi e dare la falsa impressione che tutto sia
facile e quindi solo colpa di qualche esaltato se le cose non procedono a ritmi
serrati è molto pericoloso e provoca divisioni nella nostra stessa
struttura sociale creando inutilmente fazioni di favorevoli e contrari.
Ho la triste impressione che
ogni partito o formazione politica, in questo caso specifico, rappresenti solo
una parte della realtà e della verità e finga di non vedere, per opportunità
politiche di elettorato, le ragioni altrui.
Si parla sempre più spesso alla pancia o al cuore, quasi mai
al cervello.
Silvano
C.©( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Esiste ancora la vecchia storia tra nord e sud, fomentata oggi dalla lega, che all'epoca era utile per impedire rivendicazioni salariali (es.fiat) figuriamoci con gente di altri Paesi! Mi hanno insegnato a distinguere solo tra brave persone e quelle che non lo sono. Ci vuole più tempo e si fanno errori, credo però sia la strada giusta! USATE LA TESTA! LA VOSTRA!!!!
RispondiEliminaio sono ferrarese, e oltre 30 anni fa un medico del sud precedette in una graduatoria un medico mio amico. non puoi immaginare, anonim*, cose dissero due miei amici di allora su questo che, raccomandato e senza voglia di lavorare, veniva a rubare il posto ad un onesto ferrarese che quindi, per questo, era costretto a frovare un posto a 20 km di distanza. quindi condivido assolutamente il tuo commento... e grazie di avermi letto (sono curioso di sapere chi sei, un pò lo immagino, ma forse mi sbaglio. in ogni caso anche i commenti anonimi non mi disturbano...:-)...) Silvano
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