Leggere sul recente libro di Cotroneo che uno psicologo,
Howard Gardner, ha classificato come due forme di intelligenza fondamentali
quella matematica e quella emotiva mi ha spinto ad andare a leggermi meglio
cosa dice il grande pensatore citato, le cui idee probabilmente pure io ho
incontrato durante qualcuno dei miei innumerevoli corsi di aggiornamento, rimuovendone
poi semplicemente il nome.
Solitamente la mia mente funziona in questo modo: ricordo il
senso di quanto ascolto o leggo - o almeno ricordo quello che capisco - ma
dimentico con estrema facilità il nome delle persone.
In tal modo sono
completamente spiazzato come “citatore” quando mi ritrovo a discutere o a
scrivere su un determinato argomento, e rischio di bloccarmi se mi
intestardisco a voler ricordare questo particolare. Per il resto me la cavo e
trovo convergenze e collegamenti con quanto già fa parte del mio sistema di
pensiero, che non è nulla di più della mia architettura nervosa particolare, e
che appartiene ad ogni essere umano, ovviamente diversificata da individuo a
individuo.
Sul fatto dell’intelligenza non definibile secondo certi
parametri “tradizionali” ne ho conferme dirette dovute al mio lavoro ed alla
mia età, e pure l’intelligenza animale, operati i necessari distinguo,
contribuisce a rinforzarmi nell’idea che questo modo di valutare le
potenzialità di reazione all’ambiente appartenga ad un mondo ancora non del
tutto esplorato.
In quest’ottica io sono sicuramente molto stupido, valutato secondo
certi parametri, e contemporaneamente molto intelligente, secondo altri.
Detto altrimenti io posso spuntarla sul piano dialettico con
una persona meno colta o anche decisamente più soggetta a pregiudizi o a
ragionamenti per stereotipi, ma posso venir messo in difficoltà dalla stessa
persona nel rapporto interpersonale, oppure nella reazione ad una situazione di
tipo fisico - pratico.
Del resto la variabilità della specie umana (e di ogni altra
specie si voglia considerare) ha questa motivazione filogenetica a difesa della
specie stessa: in determinate situazione i più adatti a sopravvivere sono
alcune tipologie di individui. Se le condizioni mutano i più adatti diventano
quelli che prima apparivano svantaggiati e meno protetti. In tal modo la specie
si adatta all’ambiente che muta. La variabilità è una nostra forma di
assicurazione contro l’estinzione.
Se avessimo una sola fede religiosa, sulla Terra, questo
sarebbe un problema. Se tutti avessimo la pelle bianca o nera o gialla, avremmo
un problema.
Se tutti fossimo superdotati intellettualmente ma incapaci
di mettere alcune pietre ordinate una sull’altra per costruire un muretto a
secco avremmo sempre un problema.
L’intelligenza, quindi, è quella che abbiamo, non più e non
meno di quella degli altri. Pure alcune persone che noi definiamo handicappate possono
dare filo da torcere, in certe situazioni, a fior di pensatori. Il loro guaio è
che non si uniformano alla media attesa.
In una classe che deve sottoporsi ai test preparati dagli
esperti ministeriali ci saranno sempre ragazzi che non rientreranno nei
parametri minimi. I test rimangono validi, a mio avviso, e forniscono
indicazioni standard utili per mille motivi, ma non devono essere il solo
metodo di valutazione. E se tali metodi a nostra disposizione non bastano, occorre
inventarne di nuovi, e prendere in giro il sistema ottuso usando valutazioni
personali.
Anche barare, in certe situazioni, è giocare pulito, e
quando l’umanità viene difesa dalla sua intrinseca stupidità in questo modo si
compie sempre un piccolo passo che tuttavia è enorme per chi ne viene
beneficiato e non escluso, ma ammesso tra gli altri.
Per chi difende la razionalità e l’emotività senza riuscire
a distinguere quale sia preferibile tra le due a volte si aprono finestre su
mondi sconosciuti, e la cosa divertente, ed anche esaltante, è che aprendo le
imposte non sempre si sa cosa si vedrà.
La vita non è un viaggio organizzato, magari su una nave da
crociera o all’interno di un villaggio turistico con animatori che non lasciano
un minuto libero. La vita è quello che capita, e potrebbe essere un naufragio,
o l’incontro con l’amore della tua vita.
Silvano C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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