venerdì 12 settembre 2014

È facile offendere, in rete


È facilissimo, e non solo perché si è coperti da anonimato o perché si è maleducati e quindi si ritiene giusto apostrofare chiunque usando male parole senza problemi. 

No, il problema è legato alle caratteristiche del mezzo, che ancora in troppi ritengono una prateria senza regole e regno della libertà ma che invece possiede una forza mostruosa e probabilmente una memoria inesauribile, sicuramente non controllabile dai semplici utenti e probabilmente neppure dalle più grosse organizzazioni governative o private. Una quantità spaventosa di dati può essere immagazzinata da chiunque abbia le necessarie conoscenze e le possibilità economiche. 

Senza divagare tuttavia, nel caso che mi interessa, mi riferisco ad un’immagine volutamente parziale - e in qualche modo rubata -   utilizzata per farne una barzelletta mediatica.

Il Comune di Saronno, con l’intenzione di ridurre la burocrazia e permettere ai cittadini di autocertificare varie posizioni o stati, “avrebbe” prodotto un modulo di autocertificazione di morte. L’immagine gira da uno o due anni, forse anche di più. Il fatto grave è che è si tratta di un’immagine parziale, e non si vede tutto il documento, quindi non si fa capire che è un parente ad autocertificare la morte del congiunto.  
Ed infatti la firma, sotto, è ovviamente di chi autocertifica, non certo del defunto.

A me questo modo di comunicare in modo distorto fa arrabbiare, e non poco. Prima di tutto qualcuno ne approfitta per ottenere visibilità (merce sempre preziosa) in modo facile, poi altri vedono l’immagine o la notizia distorta e si prestano a pubblicizzarla a loro volta, valutandola solo un’operazione spiritosa, ed infine, cosa del tutto inaccettabile, si mette alla berlina una città che, grazie alle buone intenzioni di qualche impiegato comunale, ha offerto un servizio ai cittadini. Se non fosse chiara l’intestazione “Città di Saronno” o se questa fosse stata cancellata sarebbe stata una forma di ironia perfettamente legittima. 
Così invece no. Viene offeso chi non se lo merita, non è semplicemente una presa in giro della burocrazia in generale.

Io suggerisco di pensarci un po’ prima di contribuire a far girare certe false notizie, oppure di corredarle sempre di un proprio commento critico, che corregga almeno un po’ quanto altri diffondono senza riflettere.

                                                                                     Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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