Il giorno dei trifidi l’ho letto, tanti anni fa, e la
copertina disegnata da Karel Thole, con le mille altre che il grande
disegnatore olandese ha preparato per la notissima collana di fantascienza
della Mondadori (conterraneo del geniale Escher) è rimasta nel mio immaginàrio.
Stamattina, mentre stavo raccogliendo la biancheria stesa ad
asciugare, per un attimo ho pensato che i mostri fossero tornati, e quella “cosa”
sepolta nella mente è riemersa.
Dopo aver sistemato mutande, magliette ed asciugamani sono
arrivato alle calze. Accoppiati con meticolosità tutti i pezzi mi sono rimasti,
alla fine, tre calzini bianchi, uguali. In famiglia nessuno ha tre piedi, o
uno.
Sono tornati i trifidi, è evidente.
Sono tra di noi, si mimetizzano e
sembrano umani. E come i cuculi approfittano dei nidi altrui per farsi covare
le loro uova sino alla schiusa e poi far crescere i loro piccoli un trifide ha approfittato della mia lavatrice per farsi lavare i
calzini.
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte. Grazie)
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