Le infinite vie per raggiungere la gloria, l’ho saputo da poco, possono passare attraverso l’incontro casuale con una gatta randagia che, adottata con piacere reciproco, ti si acciambella attorno al collo e ti suggerisce un nuovo codice creativo artistico. Ma, ugualmente, possono fermarsi ad una locanda che serve ottimo Valpolicella. Sembra che questo, in dosi adeguate, permetta di viaggiare anche da fermi, e principalmente far viaggiare la fantasia. La via giusta quale sarà tra le due, magari una terza, o una quarta, non è necessario né utile porre limiti. C’è chi poi ha raggiunto una fama mondiale sognando e parlando di sogni, cercando di capire dove la realtà sconfina con l’immaginario che talvolta è molto materiale e modifica il comportamento di ogni giorno, lo influenza, ne è un motore invisibile. Quindi mi consolo, non rischio la pazzia più di altri, e se succede può anche andar bene così. Proprio durante la visita ad una mostra di opere d’arte ho scoperto che la mia mania di raccogliere ogni cosa, come le monetine anche da un centesimo, un semplice bullone o in quel caso il cartellino che era staro usato accanto ad un quadro ma che era destinato ad essere smaltito non passa inosservata, ed infatti sono stato citato come quella persona che ha raccolto quel piccolo cartellino, ed ad un curatore è venuta l’idea, osservandomi, di far poi dono a tutti gli intervenuti di una presentazione successiva di un altro cartellino della mostra in apertura. Non sarò mai artista, è ovvio, già essere artigiano per me sarebbe un onore, ad esempio falegname. Ed è anche ovvio che qualcuno mi osserva pur se non me rendo conto. L’altra e ultima considerazione, per oggi, è che non butto mai nulla. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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