Prima o poi dovrò farlo, ormai credo persino di essere ridicolo. Non conosco nessuno senza uno smartphone, nessuno. Chi ne ha bisogno per lavoro non può rinunciarvi, ma io sono in pensione. Chi non ha il computer lo usa per navigare, ma io lo trovo molto più comodo farlo da casa e seduto alla tastiera. Oltretutto con un grande schermo vedo meglio e mi muovo facilmente anche con molte finestre aperte. Se rimanessi molto a lungo lontano da casa mi servirebbe per la posta elettronica, ma da anni la mia assenza più lunga è di meno di 48 ore, ed è improbabile mi arrivi una mail urgente alla quale io debba rispondere subito. Resisto comicamente insomma, non ancora alle strette. Non fotografo quello che mangio o quello che vedo per metterlo subito su un social, mai sentita questa necessità. Scatto foto con una fotocamera e poi le utilizzo come preferisco. Eppure in alcuni casi, lo ammetto, mi servirebbe, ad esempio quando sono in giro. Avere un navigatore che mi indichi la strada ho visto che è comodo, e sicuramente lo smart è utile in altri casi che magari neppure immagino. Lo so. Io continuo ad usare il contante quando mi è possibile oppure mi basta il bancomat. I libri li leggo cartacei. I giornali da anni non li compro quasi più, tranne uno in settimana per un inserto che sfoglio per vari giorni, mentre il quotidiano neppure lo apro. Tu lo usavi lo smartphone, era quello dismesso da nostro figlio ma iniziavi ad usarlo e ti ci divertivi. Pure io ho usato il tuo, qualche volta, e non mi ci trovavo molto bene. Tu lotenevi in ospedale, ti aiutava a trascorrere quelle ore, ed io credo di aver rimosso quella cosa, rifiutando il cellulare di ultima generazione restando legato al mio vecchio Nokia, perché al bisogno posso chiamare ed essere chiamato. Questo dovevo dirti, oggi, e non so cosa fare, o meglio, non so quando farlo. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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