Ad ognuno il suo, senza problemi né remore. Per primo pago per
le mie scelte esclusive, per la mia scarsa disponibilità, per gli errori fatti
e per la sfiga mai assente. Una volta scrissi che al gioco si punta su qualcosa
che si pensa possa essere vincente, e chi cade nella trappola del gioco e
scommette denaro finisce quasi sempre per perdere. Per uno che vince in troppi arrivano
spesso sino alla rovina. Per mantenere il mio solito pessimismo credo che anche
nella vita sia difficile puntare sempre su ciò che alla fine vince, anzi, la
vita ne esce puntualmente demolita dall’incontro con la Signora quando arriva,
e lei non fa sconti a nessuno. Verrebbe da dire di godersela senza troppe
involuzioni e scuse, di non puntare su nulla e semplicemente scegliere di non
scegliere, rubare a tutti e sempre, ma sarebbe sbagliato. Le scelte servono, la
dignità serve, pure la forma è utile anche se non indispensabile e le buone
maniere in fondo costano poco e possono anche essere ricambiate. Certi giorni
mi stordisco in attività che allontanano la riflessione sui perché, svolgo le
attività dovute, di routine, chissà se è questa la via da seguire. Ma farlo
sempre senza nessuna novità alla lunga porta a noia, non fa bene. Tra le cose
utili certamente mi sembra di poter inserire il camminare guardando un po'
fuori, distrarmi da me insomma, o lasciarmi incantare da un fiore, da un gatto,
da un sorriso o da quello che mi capita. Magari la bellezza che in giro
abbonda, anche se non solo quella. Ciao, Viz.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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