mercoledì 27 marzo 2024

Come un romanzo

Sento al telefono persone che non stanno bene, le vedo o ne ho notizie in altri modi, compreso dai social. C’è una stagione per ogni cosa, e gli anni che mi aspettano, non so quanti, saranno sempre più segnati dal dolore di chi conosco, di chi alla fine se ne andrà prima di me, sino a quando sarò io ad andarmene prima di qualcun altro. Vivi come se la vita fosse per sempre. Morire giovani capita, ma è più raro rispetto ad un tempo, quando i neonati se ne andavano prestissimo, ma anche diventare anziani era più difficile di oggi. Ma che razza di discorsi. Lo so, non ha senso riflettere troppo su queste cose, meglio impegnarsi in attività piacevoli, tenere la mente occupata in altro, darsi compiti da eseguire, essere utili almeno un po' a chi ne ha bisogno, fosse anche una sola persona. Così è già meglio. È fortunato chi ha la possibilità di curare qualcuno, quella è la motivazione più importante, il maggior legame alla vita possibile. E allora scandire la giornata con una scaletta da rispettare è una soluzione. Un’altra è quella di alzarsi, prendere l’auto, il treno, la bicicletta o le scarpe ed andare, andare sempre e comunque, anche se è tornata la pioggia col vento e la temperatura è calata. Continuo a scrivere, come vedi, esattamente come quando tu, da sotto, mi chiedevi se stavo componendo un romanzo. Ecco, nessun romanzo, ma le parole vengono una dopo l’altra, e non so chi me le fa arrivare. Ciao, Viz.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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