Se potessi viaggerei lontano da tutto quanto conosco, farei
tabula rasa di ogni mia esperienza passata bella e brutta, dimenticherei ciò
che sono e sono stato, tenterei di rinunciare a vizi e virtù facilitato dal
fatto che non li ricorderei, andrei seguendo l’istinto primitivo dell’infanzia
e affronterei successi e sconfitte come se fossero una novità. Dimenticherei
quello che mi lega ai luoghi di sempre, alle case, alle persone, a ciò che amo
e ho amato. Forse sarei permeabile all’influsso di cucine che non apprezzo, di
persone che non stimo, di idee che mi sembrano fuori dal mondo, di esperienze
di sesso mai provato e in alcuni casi discutibili, di atti di vero coraggio e
di estrema generosità. Se potessi, in effetti, non mi spiacerebbe per brevi
momenti essere un altro, e poi ritornare esattamente dove sono partito, per
continuare ad infastidire o aiutare, stare al mio posto e rispettare gli
impegni. Semel in anno. Ciao, Viz.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la
fonte, grazie)
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