Certi calcoli sono impietosi e anche una semplice operazione di
sottrazione innesca ragionamenti, e similmente una piccola riflessione
costringe a far calcoli. Il calcolo è semplice: 75 – 37 = 38. E logicamente 38
è maggiore di 37. Non so se è stato il calcolo o la riflessione a venire prima,
in questo caso penso la seconda. Tutto il resto rimane nascosto dentro ed
evidente ai miei occhi quando vedo qualche immagine che confronta ieri con
oggi. Le immagini sono sempre di ieri mentre l’oggi è solo nello specchio, che
restituisce l’effimero. Ad esempio nello specchio rivedo lo sguardo di mia
madre, ma questo mi porta fuori dal sentiero, rischia di farmi perdere ancora
di più, e non ne ho bisogno. Nei sentimenti la matematica può far danni e si
rivela poco oggettiva. Neppure l’ottica geometrica viene in aiuto, non
ingrandisce o rimpicciolisce a sufficienza. Occorre deformare secondo le idee topologiche
che mantengono ogni cosa ma la spostano a volte dove non si sospetta. E malgrado
questo ciò che è dentro resta dentro mentre ciò che è fuori resta fuori, e la
topologia si arrende. Ciao, Viz, tu capisci perfettamente il senso di quello
che vorrei dirti anche solo al telefono. Un pensiero per oggi, anche se una
mimosa non l’ho trovata, ancora, ma intendo cercare.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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