Aspetto che il frutto maturi e poi rimpiango il fiore che ormai non vedrò più. Quando era il tempo giusto ne ho solo annusato il profumo o ne ho ammirato lo splendore.
Rispetto il fiore, pur guardandolo senza fingere di non farlo, so che io non ne sono degno, sono troppo lontano dall’ideale che rappresenta, sono venale e volgare.
Non colgo il frutto, non me lo merito, mi sembrerebbe di portarlo via senza diritti, penso che non sia mio. Neppure pagandolo o chiedendo se non interessi ad altri.
Potrei, con altro atteggiamento, diversa formazione e cultura, oltre ad altre possibilità personali, raccogliere tutti i fiori, tutti quelli che posso ovunque li veda, e poi fare lo stesso con i frutti, ogni genere di frutto ritenga pieno di sapore e di gusto, e non essere mai soddisfatto pienamente della mia incetta continua, in ogni stagione dell’anno, sino all’ultima.
La vita è una successione di scelte, e a volte siamo noi ad essere scelti. Ciao, Viz.
Silvano C.©
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