Ci sono giorni da fissare per sempre nella memoria e poi da
lasciar andare, dolcemente e con pochi rimpianti, perché i rimpianti non
rendono giustizia all’immensità soggettiva, la trasformano in qualcosa di non
più condivisibile com’era nell’ordine temporale delle cose, quindi da mettere
da parte, lentamente scordare…il primo giorno di una sequenza non più attuale è
destinato a sua volta ad essere scordato. Del resto quante sono le persone più
o meno coinvolte in questo ricordo ancora in vita? Potrei farne un elenco mentale,
non credo superino le due decine, e a molte di loro non verrà neppure in mente, era una
cosa nostra. In questa sequenza un suo posto particolare lo ha da sempre l’otto
marzo, ma non è il primo e dopo ne seguono altri. Ricordare in questo modo, con
allusioni che non tutti possono capire, è una specie di vezzo che credo
richiami a suo modo attenzione, vorrebbe attenzione, disperatamente e dignitosamente.
Io però non scordo, dovrebbero darmi una botta in testa per costringermi a
farlo. Ciao Viz, sorridi, è un giorno di festa. E se ti dico canederli e
Sardegna magari sorridi di più.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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