Ci sono luoghi dove i confini non sono netti come sarebbe comodo credere, come alcuni pensano, come talvolta per pigrizia mi induco a pensare. Già il bagnasciuga della spiaggia dei miei ricordi non sa dirmi con precisione sin dove arriva l’acqua del mare, arriva qui, no, un po' più avanti, no, guarda dove arriva adesso. L’orizzonte poi è un luogo mitico che forse non esiste neppure, provate ad arrivarci se potete e poi ditemi che ci siete. I fisici ne parlano da circa un secolo ma nessuno di loro c’è mai stato. Io ricordo un giorno di tanti anni fa, arrivato da poco in Trentino. In valle c’era nebbia, cosa inusuale per questo territorio, e con te e una coppia di amici salimmo su un monte arrivando a circa ottocento metri di altitudine. Non capii esattamente quando la nebbia si trasformò in nube. In pianura la nebbia è nebbia e basta, poco importa che si possa pensarla come una nube bassa, ma in montagna è diverso e la differenza si sfalda. Si tratta solo di capirsi, di dare una definizione, e qualcuno ci tiene. Nella terra di confine si rischia di sbagliare, di stare troppo da una parte e meno dall’altra senza una vera giustificazione, solo per opportunità. O per disperazione. Ecco, a volte penso che alcune convinzioni nascano dalla disperazione di non poter mutare gli eventi e di non poter mai superarne l’orizzonte come se fosse un qualsiasi torrente da affrontare a piedi scalzi. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.