sabato 6 maggio 2023

Strane code

Ho fatto la coda per un posto al cinema o a teatro, per un concerto o alle poste, alle casse di un supermercato o al pronto soccorso. Ho fatto la coda per entrare in musei o per un posto in un ristorante, per fare la doccia in un campeggio o per mettere la firma di partecipazione ad eventi felici o luttuosi. Sostanzialmente non amo le code, se posso le evito, le subisco per correttezza e per non essere maleducato, odio chi mi supera pensando di essere furbo e, alla lunga, mi annoia la vicinanza prolungata con qualcuno col quale non ho nulla da condividere. Nel corso degli anni ho iniziato, quasi senza rendermene conto, a procedere nelle visite ai musei o anche solo all’interno dei supermercati in modo opposto al resto delle altre persone o rispetto al percorso consigliato (in altre parole mi capita di entrare dall’uscita). Questo mi obbliga a ricostruire in parte una logica espositiva o di spesa ma mi libera ad esempio dalla vicinanza costante con chi continua a parlare a voce alta oppure tossisce o starnutisce, non sento più alcun bisogno di accelerare o rallentare ma posso adeguarmi al mio modo di procedere e, non ultima cosa, vedo in parte la situazione da una diversa angolazione. La vita è varia e ci sono pure persone strane, vero Viz?

                                                                                                     Silvano C.©   
            (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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