lunedì 18 luglio 2022

E intanto resto qui

Non posso lamentarmi. So farlo da maestro, argomentando e spiegando ogni ragione, l’ho anche fatto, ma non posso più. Tra me e me ci ricasco quasi in continuazione ma poi pubblicamente mi trattengo. Non ne traggo alcun vantaggio, ecco il motivo principale. Se ho ragione è inutile che mi lamenti, devo lottare per ottenere giustizia oppure meglio lasciar perdere. Se il motivo è condiviso mi unirei a un coro poco piacevole, triste. Che senso ha lamentarmi degli anni che passano, dei soldi che sembrano non bastare mai, degli acciacchi o di chi non mi considera un genio? Analizzando come si deve ogni situazione le mie responsabilità risultano evidenti, non è solo colpa altrui. Da molto tempo ho capito che chi si lamenta alla fine è una palla, un fastidio, una persona da evitare. È vero che ci sono lamentosi professionisti che ne traggono vantaggio, ma li ritengo ottimi mentitori. Se le loro sfighe sono una bandiera qualcosa non mi torna.

Restiamo saldi, imitiamo scogli e sequoie, ignoriamo le brezze fresche e i venti caldi, restiamo qui…

Alla fine ne uscirò sconfitto, come tutti, quindi che differenza fa? Arrivederci, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

 

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