Un’estate dopo l’altra e il ricordo di Tenco sfuma, lentamente. Anche quel nastro Geloso sul quale era stata registrata la sua ultima canzone a Sanremo è sparito da tempo e non sono mai riuscito a capire che fine abbia fatto.
Probabilmente esiste ancora a Porotto, sepolto da qualche parte, ciò che resta di un pacchetto di sigarette avvolto in uno dei primi fogli di plastica ricoperto di nastro adesivo e poi dimenticato. Mi è successo quello che capita ad alcuni scoiattoli che probabilmente scordano dove hanno nascosto alcune delle loro riserve, anche se non ne ho alcuna prova.
Ricevo conferme a intervalli quasi regolari che Camillo e Peppone sono amici, che Sissi è sempre giovane e che le vacanze romane sono irripetibili.
Ritorno in un luogo dove non sono mai stato, sull’Appennino, e che è caratterizzato da un mitico vallo. Me ne hai parlato tante volte molti anni fa mentre mi descrivevi i personaggi particolari che lo frequentavano. Ora mi ricordo anche il nome preciso e l’ho cercato. Esiste ancora.
Al Festival la libreria Rinascita è aperta, vi si trovano i testi del Grande Leader ma per fortuna non solo quelli. Arrivano profumi di fritto e musica da ballo liscio. Dovremmo venirci una volta a cena, prima che chiuda.
Le zanzare sono fastidiose ma quando mi stai vicina preferiscono te. È una sera d’estate come tante. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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