Di tanto non vado fiero e mi rifiuto di confessarlo anche a me stesso. Rimuovo, supero col tempo che passa, tento di fare ammenda con altro e, sostanzialmente, me ne vergogno. Forse capita non solo a me, forse, non ne sono certo.
E poi ho debolezze come il pianto per futilità evocative come alcuni brani musicali, certe frasi che raramente trovo scritte da autori dei romanzi che mi capita di leggere, o certi passaggi di alcuni film. Un po' me ne vergogno, anche se non è gravissimo.
Non mi vergogno invece di piangere, meno di qualche anno fa, pensando a te. Credo di doverti assolutamente ogni minimo dolore che può derivarmi dal tuo pensiero. Non mi costa, non mi consola, non mi soddisfa e non mi basta. Capita semplicemente e non me ne vergogno. Ciao Viz.
Silvano C.©
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