domenica 5 giugno 2022

Un nuovo cappello

Si potrebbe andare al mare, se ci fosse quel mare, magari lontano ma presente. Anche una cena tra vecchi amici non mi dispiacerebbe, come si faceva una volta, prima che tutto avvenisse. E poi ci sono le mille cose segnate da qualche parte come progetti solo rimandati ma tenuti pronti appena si presenta l’occasione. E i libri, le decine di chilogrammi di libri messi in triplice strato o raccolti in scatoloni o tenuti pronti per l’uso. Molti li vorrei leggere, poi, quando ne apro uno, mi rendo conto che è il momento sbagliato o che è il libro ad essere decisamente sbagliato, e lo rimetto via. Credo succeda anche con le persone. Qualcuno di giusto ma nel momento sbagliato si può perdere in modo irreparabile, mentre quelli decisamente sbagliati anche se si perdono non sono un problema. Ovviamente sono quelli giusti quando è il loro momento a condizionare la vita che seguirà, ma non dico nulla di nuovo. 

Sentivo una strana conversazione e probabilmente ne ho travisato il senso. Uno dei due sosteneva che la testa più grossa dimostra che il cervello ha maggiori dimensioni e quindi chi ha la testa più grossa è più intelligente. Mi è venuto da pensare che, se fosse vero, tutti dovremmo avere cappelli larghi e che forse dovrei comprarmi un cappello sperando che mi calzi a pennello un grande cappello.

Forse però si potrebbe andare pure in montagna, è più vicina. Il viaggio giusto al momento giusto. Ovviamente uno dei tanti viaggi invisibili. Ciao, Viz.  

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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